Napoli, convegno su Maria Sofia sorella della principessa Sissi

 

NAPOLI – Maria Sofia Amalia era nata il 4 ottobre del 1841 nel Castello di Passenhofen in Baviera dai Duchi Massimiliano Wittelsbach e Ludovica, figlia del re di Baviera, Luigi I. 

Le cinque figlie del duca Max, le chiamavano da giovani die Wittelsbacher Schwestern, le sorelle Wittelsbach, portavamo tutte e cinque le treccie nere, ricondotte a giro appena al di sopra delle orecchie e sulla fronte, al modo delle contadine dello Oberbayern. Maria Sofia era la terza e somigliava molto alla sorella Elisabetta, la famosa Sissi, Imperatrice d’Austria. Era “alta, slanciata, dotata di bellissimi occhi di color azzurro-cupo e di una magnifica capigliatura castana; Maria Sofia aveva un portamento nobile ed insieme maniere molto graziose”.

Aveva appena diciott’anni quando giunse a Bari il 1 febbraio 1859 per conoscere il giovane Duca di Calabria, Francesco, suo marito, erede di un Regno, il più esteso, ricco, il più bello di tutta la penisola italica.

“V’ ‘o ggiuro nnanz’ ‘e sante! Nn’ èramo nnammurate tuttuquante!” così Ferdinando Russo fa dire al suo “surdato ‘e Gaeta” ed effettivamente Maria Sofia, col suo fascino e la giovanile bellezza si attirò subito le simpatie di quanti la conobbero. Primo fra tutti fu il Re a rimanere favorevolmente impressionato dalla figura della nuorapoi i giovani cognati, la popolazione accorsa festante ad accoglierla, i soldati che, durante l’assedio di Gaeta, da lei ricevevano nuova energia per resistere ai colpi del nemico, e poi Gabriele D’AnnunzioMarcel ProustLeonardo Sciascia (che ne conservava una immagine nel suo studio) fino a quel Giovanni Ansaldo, allora giornalista del Corriere della Sera, che la intervistò ormai anziana, pochi mesi prima della morte.

Durante la guerra la regina visitò molti soldati nei campi di prigionieri cercando i “suoi” Napoletani. La regina parla correntemente italiano, appena qualche termine francese, ma di rado: e quelli se ne meravigliavano. E lei spiegava così: “Sono una signora, che conosce bene Napoli”. Oppure: “Sono una signora, che imparò da giovane a parlare italiano”.

La vita non fu tenera con Maria Sofia: la morte del suocero poco tempo dopo il suo arrivo nel Regno, la guerra, l’assedio, l’esilio, l’infame oltraggio da parte dei servizi segreti italiani, la morte della figlia, tanto desiderata, ad appena tre mesi dalla nascita, il nipote Rodolfo, primogenito della sorella, suicida a Mayerling con la sua compagna Maria

Lei seppe resistere a tutto questo e fino alla fine lottò per cambiare le cose, la sorella Elisabetta muore, accoltellata ed infine a questa illustre famiglia che aveva governato mezza Europa per cinquecento anni, tocca l’attentato di Sarajevo in cui muoiono l’arciduca Francesco Ferdinando, nipote di Francesco Giuseppe, cognato di Maria Sofia, e la moglie.

Morì ad 84 anni nella sua Monaco il 19 gennaio del 1925.

Il brano che segue risponde alla domanda di quale giudizio si facevano le donne contemporanee su Maria Sofia. “Da ogni parte d’Europa le giungevano testimonianze della stima e dell’ammirazione suscitata con la sua coraggiosa condotta, specialmente da parte di numerose donne che vedevano in lei l’esaltazione di un modello femminile che rompeva con gli schemi tradizionali”. Maria Sofia aveva ricevuto a testimonianza e pegno di questa simpatia numerosi doni sottoscritti non solo dalle nobili dame dell’aristocrazia europea. Se non manca la statuina d’argento raffigurante Giovanna d’Arco inviatale dalle dame della Franca Contea, la richiesta delle nobildonne austriache all’imperatore perchè concedesse alla regina l’Ordine Militare di Maria Teresa, rigorosamente riservato ai combattenti distintisi per valore e tanti altri doni e onorificenze, non stupisce che anche un gruppo di operaie parigine le avessero inviato un messaggio di solidarietà sottoscritto in milleottocento.

Nell’anno in cui ricorrono i novant’anni dalla sua dipartita, l’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie  insieme con la Delegazione della Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgioe con la collaborazione dell’Istituto di Cultura Meridionale, vuole ricordarne la figura con un convegno dal titolo: MARIA SOFIA DONNA, REGINA, GUERRIERA che si svolgerà il giorno 5 giugno p.v.  alle ore 18,30, in Napoli, via Chiatamone 63, palazzo Arlotta.

A parlarne saranno la professoressaMaria Antonella Fusco, dirigente dell’Istituto Nazionale della Grafica del MIBACT, curatrice di innumerevoli mostre, recentemente ha partecipato alla presentazione a Capodimonte del libro su l’Imperatrice del Brasile Teresa Cristina di Borbone, sorella del Re Ferdinando II; il giornalistaGigi Di Fioreprofondo appassionato della nostra Storia ed autore di molti libri di successo di cui l’ultimo, “La Nazione Napoletana”, è appena uscito per i tipi dell’UTET.

La grande attrice napoletana Anna Maria Ackermann, poi,  leggerà la celebre poesia di Ferdinando Russo “ ‘O Surdato ‘e Gaeta”.

This entry was posted in IT and tagged by News4Me. Bookmark the permalink.

About News4Me

Globe-informer on Argentinian, Bahraini, Bavarian, Bosnian, Briton, Cantonese, Catalan, Chilean, Congolese, Croat, Ethiopian, Finnish, Flemish, German, Hungarian, Icelandic, Indian, Irish, Israeli, Jordanian, Javanese, Kiwi, Kurd, Kurdish, Malawian, Malay, Malaysian, Mauritian, Mongolian, Mozambican, Nepali, Nigerian, Paki, Palestinian, Papuan, Senegalese, Sicilian, Singaporean, Slovenian, South African, Syrian, Tanzanian, Texan, Tibetan, Ukrainian, Valencian, Venetian, and Venezuelan news

Leave a Reply