Good morning, mondo

Sono diverse le notizie con cui i giornali internazionali scelgono di aprire, oggi 31 maggio.

La Bbc e il Deutsche Welle affrontano la question ‘Russia’. L’emittente britannica pubblica in primo piano la notizia della diffusione della ‘lista nera’ redatta dal presidente Putin, non ancora ufficiale, contenente 89 politici europei che saranno banditi dalla Russia. Secondo le autorità russe, il provvedimento nasce dalle sanzioni emanate a marzo 2014 dall’Ue e dagli Usa contro Mosca, dopo l’annessione della Crimea. Il Deutsche Welle riprende il tema, inserendolo nell’acceso dibattito in scena in queste ore in Germania, sulla partecipazione o meno di Putin al G8 che si terrà in Baviera i prossimi 7-8 giugno. La cancelliera Merkel aveva infatti escluso di invitare Putin all’incontro, trasformando il G8 in G7, ma il mondo dell’impresa tedesca e la Commissione per le Relazioni con l’Europa dell’Est sono convinti che bisogna includere nel meeting anche la Russia .

Il Guardian apre con le critiche di Sepp Blatter, nominato presidente della Fifa per la quinta volta lo scorso venerdì, ai media inglesi e alla giustizia americana, che con una strana coincidenza, secondo Blatter, ha proceduto agli arresti dei funzionari della Fifa, a poche ore dalla nomina del nuovo presidente della Federazione Internazionale di Calcio. Blatter ha detto: “Perdono, ma non dimentico”.

Le Monde pubblica in apertura il rendiconto del primo incontro del rinnovato partito di Nicolas Sarkozy, che ha preso il posto dell’UMP, “Les Républicains”. Alla presenza di circa 100. 000 astanti, Sarkozy sembra non aver modificato gli argomenti della sua propaganda: la difesa dei valori della Repubblica francese, la difesa di quelli della famiglia e la questione occupazionale in Francia.

El Paìs dedica il pezzo di apertura alle parole del segretario generale del PSOE Pedro Sanchez, che, dopo l’esito elettorale spagnolo, ha dichiarato di voler dialogare sì con Podemos e Ciudadanos, ma anche con i nazionalisti e l’IU.

Il New York Times apre con un articolo dedicato all’aumento dei rifugiati di origine ucraina in arrivo in Europa.

Il Times of India pubblica in primo piano la notizia dell’apertura della radio del primo ministro indiano Narendra Modi, chiamata “Mann Ki Baat”, lo strumento che userà Modi per dialogare con il suo popolo.

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