Pubblicato il 27 novembre 2014 11:47 | Ultimo aggiornamento: 27 novembre 2014 11:47<!– | di vnicosia –>
NAPOLI – Un radar laser per prevedere l’eruzione del Vesuvio e dare la preallerta alla popolazione. Questa la tecnologia sviluppata dai vulcanologi dall’Enea di Portici e presentata a Monaco di Baviera, nella sede dell’Agenzia aerospaziale tedesca. Il radar laser, chiamato Billi, misura la concentrazione di anidride carbonica nei gas vulcanici, è stato sviluppato anche con la collaborazione europea.
Billi, acronimo di BrIdge voLcanic Lidar, può misurare i gas fino ad un chilometro di distanza e grazie ad un sistema di specchi il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, mirando con precisione la zona di pennacchio vulcanico da monitorare. I primi test sul campo sono stati fatti dal 13 al 17 ottobre presso la solfatara di Pozzuoli con il supporto dei ricercatori del Laboratorio di Chimica Ambientale dell’ENEA del Centro Ricerche Portici.
Luca Fiorani, sviluppatore del radar laser e ricercatore del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro ENEA di Frascati, ha spiegato:
“Misurare il biossido di carbonio in pennacchi vulcanici è una sfida scientifica e tecnologica di estrema importanza. Infatti, è ormai assodato che le eruzioni sono precedute dall’aumento di questo gas nel fumo che esce dal cratere’”.
Alessandro Aiuppa, professore dell’Università di Palermo e coordinatore del progetto BRIDGE (Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active Volcanoes) dell’European Research Council, ha commentato:
“Una misura del genere non era mai stata fatta in precedenza– osserva il Prof. Aiuppa – e il radar laser permetterà di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie, con rapidità e continuità molto superiori a quelle ottenute finora, con lo scopo finale di sorvegliare le emissioni di fluidi dai vulcani attivi, comprenderne il comportamento, e contribuire alla previsione delle sue dinamiche”.
La tecnologia radar laser di BILLI si presta anche ad altre applicazioni in ambienti ostili, come i luoghi dove si è sviluppato un incendio o in contesti industriali o cittadini dove ci sono emissioni dovute a processi di combustione.
Ecco il video di presentazione dell’Enea: