Nel novembre del 2013 l’Ufficio Esportazione Oggetti d’Antichità e d’Arte dell’allora Soprintendenza Speciale al Polo Museale e Beni Artistici e Storici di Firenze segnalava che, presso una casa d’aste tedesca di Monaco di Baviera, era stato presentato per la vendita del 19 settembre dello stesso anno un bassorilievo in terracotta policroma invetriata di scuola robbiana che poteva identificarsi con parte dello stemma del Podestà Rinaldo Nofri Rondinelli, a suo tempo presente sulla facciata del Palazzo Pretorio di Barga (LU) così come riportato ed indicato anche in fotografia sulla pubblicazione di Arnaldo Bonaventura “I Bagni di Lucca, Coreglia e Barga” edita in Bergamo nel 1914.
Le verifiche condotte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze e le preziose indicazioni fornite dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, permettevano di accertare che un manufatto artistico del tutto similare a quello segnalato, era effettivamente venuto a mancare dal Palazzo Pretorio di Barga (LU) nell’estate del 1945, dopo essere stato rimosso e trasferito in un magazzino nel corso dei lavori di restauro del Palazzo stesso, rimasto danneggiato dai bombardamenti verificatisi in quella località proprio nelle ultime fasi del conflitto.
Della sparizione era stata data formale comunicazione scritta alle Autorità presenti e preposte in quel particolare momento storico, segnatamente all’allora Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie per le province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, al Sindaco di Barga ed al Prefetto di Lucca senza tuttavia averne più notizia fino al 2013.
La ricostruzione dei passaggi del bassorilievo eseguita dai Carabinieri permetteva di appurare che il bene, prima di arrivare in Germania, era passato per le mani di commercianti, collezionisti e case d’asta di Umbria, Toscana e Marche. Non si esclude tuttavia che l’opera possa essere stata trafugata dalle truppe tedesche in ritirata non essendo stato possibile tracciarne i movimenti nei primi due decenni successivi alla fine del conflitto.
L’ultimo possessore, ritenuto acquirente in buona fede, appreso degli accertamenti svolti dal Nucleo TPC di Firenze, si adoperava spontaneamente per riconsegnare l’opera che veniva successivamente sequestrata.
La Procura della Repubblica di Firenze, valutata la vicenda, ne disponeva la restituzione alla Soprintendenza di Lucca che autorizzava il deposito del bassorilievo presso il Comune di Barga.