Wilhelm Herzog (Berlino 1884- Monaco di Baviera 1960) è stato uno scrittore e pacifista tedesco conosciuto anche con lo pseudonimo di Julian Sorel. Dopo aver studiato economia, germanistica e arte a Berlino ha pubblicato uno studio su Lichtenstein (piccola cittadina della Sassonia, in Germania) nel 1905 e due anni dopo un approfondito saggio su Heinrich von Kleist (1777-1811, drammaturgo, poeta escrittore tedesco a cui è intitolato, tra l’altro, il prestigioso premio Kleist per la letteratura tedesca). Dal 1909 inizia a essere editore e collaboratore di riviste politico-letterario: si va dalla rivista letteraria Pan, di cui è editore dal 1909 al 1910, poi scrive per Das Forum, un giornale che lavora per la pace globale e quindi al quotidiano Die Republik.
Autore di liriche e di drammi d’ispirazione socialista e pacifista nel 1929 scrive il dramma Die Affaire Dreyfus, il suo massimo successo, in collaborazione con H. J. Rehfisch, che diventa anche un film nel 1931 e un’opera teatrale nel 1937. Nel frattempo continua a scrivere altri drammi, come Panama (1931) e Barthon (1938).
Sebbene la sua opera di maggior successo, come detto, fu quella dedicata all’affaire Dreyfus, quella più monumentale sono quattro volumi dedicati a grandi figure della storia – Grosse Gestalten der Geschichte – che videro la luce dal 1959 al 1961 (postumo): si tratta di un’enciclopedia che si inserisce nel solco dell’Encyclopédie di Diderot. Un anno prima della sua morte, vide la luce anche l’autobiografia dal titolo Menschen, denen ich begegnete.
Per quel che riguarda la sua vita privata, nel 1915 Wilhelm Herzog sposò l’attrice tedesca Erna Morena (1885-1962), da cui ebbe una figlia (Eva Maria, morta nel 2007): fu proprio Wilhelm a darle il nome d’arte di Erna Morena, a partire dal suo vero nome che era Ernestine Maria Fuchs. Il loro matrimonio finì nel 1921.
Nel 1933, Wilhelm Herzog dovette emigrare prima in Francia e poi in Svizzera, per motivi politici, e poté tornare nella sua Germania solo nel 1952.
Herzog, Lenin e sant’Ignazio di Loyola
C’è un episodio curioso su Herzog riportato da La Civiltà Cattolica del 1 luglio 1995 in un articolo a firma di Costantin Simon e dal titolo I rapporti tra russi e gesuiti, ieri e oggi. Pare che Lenin non abbia mai parlato dei gesuiti ma una volta ha citato il loro fondatore sant’Ignazio di Loyola e fu proprio Herzog a intervistarlo in merito. Ecco quel che scrive Herzog nella sua autobiografia e viene riportato da La Civiltà Cattolica:
Alla fine della nostra conversazione [con Lenin, ndr], non ho potuto esimermi dall’osservare che il Partito Bolscevico nella sua organizzazione e disciplina era molto simile alla Compagnia di Gesù. All’inizio temevo che Lenin si sarebbe adombrato di fronte a questo paragone o lo avrebbe ritenuto del tutto infondato. Invece egli disse: “È strano. Che cosa le fa pensare questo?”. “Ho studiato un po’ Ignazio di Loyola. Una persona straordinaria e una mente di prima qualità”. “Lo pensavo anch’io” intervenne Lenin. “Lei sa che cosa feci quando era un emigrato a Zurigo? Studiai spagnolo per leggerlo in lingua originale. Era un eccezionale organizzatore e un autore brillante”.
Foto | Thomas Wolf, www.foto-tw.de (Own work) [CC-BY-SA-3.0-de], via Wikimedia Commons
<!– skip stripping tags –>
Open all references in tabs: [1 – 3]