MONACO DI BAVIERA – Dopo il Regno Unito è la Germania il paese europeo con il maggior numero di vetture scoperte (poco meno di 80 mila immatricolate nel 2014 contro le 8 mila dell’Italia), che si definiscono cabrio, spider o roadster. Ai primi tepori primaverili escono dai garage, dove sono state parcheggiate per il letargo invernale – protette anche da bollo e assicurazione limitati ai mesi di effettivo uso – e invadono le strade più panoramiche. Ma una delle mete preferite è ovviamente l’Italia. In fondo, fece così anche il grande scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe, che su una decappottabile di fine 700, senza motore a scoppio e trainata da cavalli veri, intraprese e poi descrisse in uno dei suoi più noti capolavori letterari, quel “Viaggio in Italia” sulle cui ideali orme milioni di tedeschi hanno continuato e continuano sciamare nel nostro Paese.
Una parte di quel viaggio l’abbiamo voluta ripercorrere anche noi: la mitica strada del Passo della Futa, che congiunge Bologna a Firenze. Ai tempi di Goethe e prima dell’Autostrada del Sole, principale collegamento tra le due città. Niente di meglio per goderla appieno su una vettura scoperta, nel nostro caso un’Audi TT Roadster 2.0 TFSI Quattro.
Poco più di 550 km di autostrada da Monaco di Baviera a Sasso Marconi, tettuccio rigorosamente chiuso. Abitacolo non spaziosissimo (due posti secchi, neppure una nicchia per riporre un notebook) ma confortevole, con una climatizzazione perfetta e un’ineccepibile insonorizzazione. I due sedili, supersportivi, sono un po’ duri, ma comodi anche sulla lunga distanza. Peraltro il bagagliaio si rivela capace di accogliere una valigia grande e un borsone da viaggio, oltre un paio di zainetti.
I 230 Cv del turbo benzina iniezione diretta possono restare al trotto ad andatura di codice. Nel tratto tedesco fino al confine austriaco – senza limiti – hanno potuto comunque scatenarsi facendo raggiungere alla vettura velocità ben superiori ai 200 orari (la massima è di 250 km/h). Il vero godimento della TT Roadster comincia, però, appena si arriva sull’attuale SP 65, l’ex statale della Futa, che dall’abitato di Pianoro in poi è davvero uno spettacolo d’ingegneria stradale e di paesaggio.
Il tettuccio di tela scompare in 10 secondi con la vettura che si muove ancora (la manovra è concessa fino ai 50 km/h) agendo su un solo pulsante sul tunnel. L’aria, molto calda il giorno della nostra prova, non infastidisce il guidatore, il rumore esterno resta contenuto, il favoloso impianto stereo sempre perfettamente godibile. Il cambio automatico S tronic a sei velocità, unitamente alla trazione integrale Quattro e allo sterzo estremamente diretto permettono di pennellare il trionfo di curve in ininterrotta successione per una novantina di chilometri. Sul muro di una casa all’entrata di Loiano, cittadina adagiata sul crinale, la vista senza confini sui colli che s’inseguono digradando verso ogni punto cardinale, c’è il biglietto da visita di questo splendida zona d’Italia, scritto dello stesso Goethe: “Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del Creato”.
Quasi ovunque lungo i 90 km del percorso, con l’asfalto sempre in ottime condizioni, vige il limite di 70 km orari, ma per il pieno godimento di quello che è davvero “guidare” non serve neppure avvicinarvisi. Ogni tanto un sorpasso. Ed è già finito prima di… accorgersene: con una coppia di 370 Nm e un’accelerazione da 0 a 100 km in 5,6 “, premendo appena un poco di più sul pedale del gas, il corpo del pilota è schiacciato sullo schienale.
Curve, controcurve, tra boschi di castagno, faggete, abetaie. Il passo della Raticosa, con il suo celebre chalet meta abituale di migliaia di bikers, fa da antipasto all’ultima galoppata verso sud, verso la Futa. Alcune case cantoniere ex Anas abbandonate (peccato) riportano con nostalgia ai fasti di questa strada. Lapidi e cartelli lungo il tracciato ricordano tragedie dell’ultima guerra, ma anche i trionfi della Mille Miglia. Dai quasi 1000 metri di altezza raggiunti, giù a picco su Barberino nel Mugello, il lago di Bilancino, le porte di Firenze con la bellissima collina di Fiesole.
Circa 700 km percorsi e il computer di bordo mostra il consumo medio: 8,4 litri per cento km. Davvero poco per una sportiva di gran razza, acquistabile a partire da poco più di 44 mila euro.