La città di Monaco di Baviera come già vi anticipavamo ieri è profondamente legata alla figura di Vasilij Kandinskij (conosciuto anche come Vassily Kandinsky). Nato a Mosca nel 1866, nel 1896 decise di trasferirsi alla Akademie der Bildenden Künste della città tedesca, per studiare arte insieme a Franz von Stuck e nel 1901 fondò il gruppo Phalanx.
La prima mostra di Kandinskij risale al 1902, quando espose insieme al movimento artistico La Secessione di Berlino, e nel 1904 espose nel Salone d’Autunno di Parigi. Intorno al 1908 iniziò poi, all’interno della “Russenhaus” di Murnau acquistata insieme a Gabriele Münter, la sua sperimentazione verso l’astrazione, con l’uso di colori accesi e studi sulle forme.
Risalgono a questo periodo opere come “IV Composizione” (1911), che segnano il definitivo distacco di Kandinskij dalla pittura figurativa: il corpus dell’artista si può dividere dal 1909 in poi in ‘impressioni’ (opere ‘ispirate’ dalla natura circostante), ‘improvvisazioni’ (opere nate inconsciamente) e ‘composizioni’ (opere costruite in seguito a studi).
L’avventura dei Der Blaue Reiter impegnerà il pittore dal 1911 al 1914 quando, allo scoppio della prima guerra mondiale, tornò in Russia. Kandinskij rimarrà a Mosca fino al 1921. In seguito tornò in Germania, e dal 1922 e il 1933 lavorò come insegnante al Bauhaus, a Weimar e a Dessau, ma con l’arrivo del nazismo, accusato di bolscevismo, emigrò a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Qui morirà nel 1944.
Nel corso della sua vita Kandinskij scrisse numerosi saggi in cui spiegava le sue teorie pittoriche, ma si dedicò anche ad un’insolita altra attività: realizzò infatti numerosi lavori teatrali. Ne riuscì a rappresentare però solo uno, “Quadri da un’esposizione” dal poema musicale di Modest Musorgskij, andato in scena nel 1928 al Friedrich Theater di Dessau.
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