VIAREGGIO. Ce lo vedete il piazzale della Cittadella del Carnevale pavesato di bandierine bianche e azzurre, arredato con panche e tavoli di legno e bagnato da interminabili e impetuosi fiumi di birra come se fossimo all’Oktoberfest di Monaco di Baviera piuttosto che a Viareggio? Almeno per i prossimi giorni non vi sarà richiesto alcun sforzo d’immaginazione: da oggi fino al 28 giugno, ogni sera a partire dalle 19.30 e fino a mezzanotte, laddove prendono vita i giganti del Carnevale impazzerà ViareggioFest, evento che l’Osteria di Burlamacco organizza per il secondo anno consecutivo con il patrocinio della Fondazione Carnevale.
I brindisi con i boccali colmi di birra, scanditi dall’immarcescibile «Ein prosit!», faranno così da apripista a un calendario fitto di manifestazioni in programma alla Cittadella per tutta la durata dell’estate. Anche il menù di ViareggioFest si presenta tutt’altro che scarno: immersi in un’atmosfera che ricalcherà quella dei celebri padiglioni dell’Oktoberfest, gli avventori potranno gustare il meglio della cucina bavarese. Le pietanze proposte saranno in grado di soddisfare le esigenze di tutti i palati: ci saranno il tipico stinco di maiale, il super würstel gigante da 44 centimetri – si narra sia il più lungo di tutta la Germania – con crauti e patate per le pance più capienti o il gustoso pane Brezel. Quello a forma di anello e con due estremità intrecciate fatto di farina di grano tenero, malto, lievito di birra e acqua. E ancora: costine di maiale, pollo arrosto e perfino dolci come la sacher viennese e lo strudel a base di mele, pinoli, uvetta e cannella.
Impensabile, però, ingozzarsi di carne senza l’accompagnamento di un’ottima birra, rigorosamente bavarese: per l’occasione l’Osteria di Burlamacco ha stretto un accordo con l’Hacker-Pschorr, storico birrificio fondato nel lontano 1417 a Monaco che oggigiorno figura tra i principali fabbricanti per l’Oktoberfest. L’offerta prevede tre diverse birre – la «bionda speciale delle feste» con un perfetto equilibrio tra il più nobile malto d’orzo, il miglior luppolo e un medio grado alcolico, la Waisse (la celebre «torbida») ricca di lieviti e frumento e la «scura» dall’inconfondibile sapore pieno e corposo, dovuto al fine aroma del malto. Per chi preferisse pasteggiare con una bibita più leggera sono naturalmente a disposizione acqua e bevande analcoliche. E a fine cena non resta che scatenarsi davanti al palco in compagnia di dj e bande musicali o sbizzarrirsi nell’apposita area giochi.
L’abbraccio simbolico tra Viareggio e la Baviera, in verità, vanta già alcuni precedenti. E tutti nel segno del Burlamacco. Il primo risale a 51 anni fa, quando ai corsi mascherati sfilarono carri dedicati esclusivamente al Carnevale nel mondo (il tema fu il filo conduttore dell’edizione 1964): uno di questi, «Zum Whol» di Carlo Vannucci che si classificò in terza posizione, era un omaggio al Carnevale di Monaco di Baviera. In quegli stessi anni, poi, il blasonato Bayern Monaco veniva spesso a Viareggio a partecipare alla Coppa Carnevale: da qui sono passati campioni del mondo come Sepp Maier e, per restare ai giorni nostri, Philipp Lahm e Bastian Schweinsteiger. Risale al novembre 2011 il protocollo di gemellaggio tra i Carnevale di Monaco e Viareggio, con tanto di invito al Gran Ballo delle debuttanti in un lussuosissimo albergo bavarese esteso a una delegazione capeggiata dall’allora presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini. In cambio, ai tedeschi è stata donata una statua realizzata dal carrista
Fabrizio Galli che raffigura un sorridente Burlamacco. Lo stesso che per i prossimi giorni, da brava maschera di città di mare, contraccambia l’ospitalità, pronto ad accogliere tutti quei viareggini e turisti che vorranno trascorrere una piacevole serata al grido di «In alto i boccali».