Uber offre lavoro: 50 mila nuovi posti sul mercato europeo
Non lascia spazio alla fantasia l’amministratore delegato di Uber, Travis Kalanick, che nella sua dichiarazione ha promesso la creazione di “50mila nuovi posti di lavoro in Europa” come risultato “di una partnership innovativa” con alcune grandi città e realtà metropolitane del continente.
Parlando a un convegno a Monaco di Baviera, Kalanick ha difeso ancora una volta la sua azienda, che si basa su un’applicazione per i cellulari che consente ad ogni privato cittadino di improvvisarsi tassista.
Secondo Uber, il 2015 sarà un anno “di rapida espansione”, nonostante la copertura mediatica spesso “ostile”, come più volte la stessa azienda ha sottolineato. Così, secondo molti commentatori economici, ora anche la promessa di migliaia di posti di lavoro da parte dell’amministratore delegato è un tentativo di costruire un’immagine finalmente positiva, nonostante comunque l’azienda, nata come start-up a San Francisco, sia già valutata attorno ai 40 miliardi di dollari (circa 34,4 miliardi di euro al cambio attuale).
Uber, che al momento è osteggiata anche per vie legali in molti Paesi europei, dal Belgio alla Francia, dalla Germania all’Olanda e alla Spagna, sta trovando sempre più spazio anche nel Regno Unito, nonostante l’enorme protesta dei tassisti londinesi dello scorso autunno. E c’è da chiedersi se i posti di lavoro promessi non andranno a scapito di quelli dei tassisti.
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