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L’ex armeria venne trasformata in una cappella di stile neogotico dove tutt’ora viene celebrata la santa Messa e le stanze vennero impreziosite da dipinti e da elementi d’arredo originari delle culture orientali, dopo i viaggi intrapresi dal principe. Il pianoforte intagliato in legno di acero e collocato nella camera da musica del re era utilizzato da Wagner per i concerti privati dedicati a Ludwig. La stanza più rappresentativa è la sala degli Eroi che racconta, espressa dai dipinti, la leggenda di Wilkina, ed ospita un busto di Ludwig in marmo di Carrara, realizzato dalla scultrice americana Elisabeth Ney, datato 1869.
Il 5 settembre del 1869 Ludwing, coinvolto dall’atmosfera delle saghe della tradizione germanica alle quali Wagner dava nuova vita attraverso le sue composizioni, avvia la costruzione di Neuschwanstein, il castello delle favole, dove la Bella Addormentata nel Bosco trascorre la sua infanzia. Come luogo sceglie una roccia, sospesa in un paesaggio da fiaba, nelle vicinanze di Fussen, proprio di fronte a Hohenschwangau. Il re l’aveva costruito come rifugio personale. Oggi quel bianco castello attira ogni anno 1,4 milioni di turisti, con una media, nel periodo estivo di 6.000 ingressi al giorno.
Le pitture che decorano le pareti interne sono legate a racconti medievali benchè si ispirino ai drammi musicali di Richard Wagner al quale Ludwig dedicò il castello. Storie di amori, di battaglie, di alti ideali e di redenzione. Tre sono le figure che più di altre emergono, il poeta Tannhäuser, il cavaliere del cigno Lohengrin e suo padre Parsifal, il re del Santo Graal alle quali si affianca il cigno, simbolo di purezza e animale araldico dei conti di Schwangau, di cui Ludwig si considerava successore.
La sala del trono, alta 15 metri, non è mai stata utilizzata dal re ma esprime, attraverso le decorazioni, in blu e oro di Bisanzio, il senso divino dell’investitura in cui il re credeva fermamente.
L’atmosfera fiabesca viene controbilanciata dalla tecnologia utilizzata per rendere ancora più comoda la residenza. Un sistema centrale ad aria riscaldava le stanze dell’ala reale, ogni piano aveva l’acqua corrente, in cucina c’era sia l’acqua calda sia quella fredda, mentre i bagni avevano degli sciacquoni automatici. Per chiamare la servitù, il re si serviva di un sistema di campanelli elettrici mentre al terzo e quarto piano c’erano persino dei telefoni. Tutta questa tecnologia però non facilita gli interventi di manutenzione che, frequenti, devono essere effettuati per garantire la stabilità delle fondamenta e lo stato delle facciate in pietra calcarea.
L’anno successivo, nel 1870, Ludwig decise di trasformare Linderhof, il villino da caccia del padre, a Oberammergau, in una “villa reale” in stile rococò.
I lavori terminarono nove anni dopo, nel 1879. La piccola residenza è al centro di un bellissimo giardino ornato da statue e due padiglioni dal sapore orientale, il chiosco moresco e la casa marocchina, fatti arrivare dall’esposizione universale di Parigi del 1867 e del 1878.
Una chicca da visitare è la grotta di Venere, ispirata alla Grotta Azzurra di Capri. In quel luogo, racchiuso in una profonda intimità rischiarata dalla luce della prima centrale elettrica realizzata al mondo, nel 1878,
Ludwig si faceva cullare dalle acque su una barca a forma di conchiglia. Immensa la camera da letto, di 100 metri quadrati, dedicata a Re Sole e sorprendente il montacarichi chiamato “tavolo magico” che veniva inoltrato, alla fine di ogni portata ai servitori, affinchè potessero preparare quella successiva non visti. Linderhof è il castello in cui Ludwig ha vissuto di più. Per questo aveva trovato un termine per definirlo, Meicost Ettal, creato dall’anagramma della frase di Re Sole “l’État c’est moi” (lo Stato sono io).
Nel 1873 Ludwig acquistò l‘isola di Herren, sullo Chiemsee, lago palustre vicino a Salisburgo, per collocarvi il terzo castello il suo vero palazzo Reale, Herrenchiemsee. Ispirato alla reggia di Versailles, il progetto sviluppato da Georg Dollman venne preceduto da 13 fasi preparatorie. Lo sforzo finanziario affrontato per dare vita alla celebrazione di Ludwig fu alla base delle successive disgrazie del sovrano. Quando il re morì nel 1886, 71 delle oltre 90 camere previste erano ancora, e lo sono tutt’ora, incompiute. Quelle terminate, in tutto 20, sono incredibilmente ricche.
Il guardaroba costruito utilizzando gusci di tartaruga, una sala degli specchi di oltre 100 metri illuminata da 52 candelabri e 33 lampadari, una vasca da bagno monumentale in grado di accogliere oltre 60.000 metri cubi di acqua decorata da una luce blu applicata al soffitto a forma di luna, sono soltanto alcune delle meraviglie visibili. Il museo annesso alla reggia conserva un dipinto, il più celebre, che ritrae Ludwig appena incoronato. Ed è sempre fra quelle mura che vide la costituzione della Repubblica Federale Tedesca.
L’anniversario legato alla sua nascita sarà festeggiato da alcuni eventi in programma già dal pomeriggio del 25 agosto con le letture per bambini organizzate alle 14,30 a Linderhof dove alle 20 si svolgerà un concerto. Alle 21,20 partiranno le visite guidate al castello. Alle 19 invece sarà celebrata la Santa Messa nel Santuario di S. Coloman a Schwangau.
Leggi anche l’itinerario tra i Castelli della Foresta Nera.
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