Il 29 marzo l’Espace Louis Vuitton Munchen aprirà le proprie porte nello storico Residenzpost, nel cuore di Monaco di Baviera. Dopo le location sorelle di Parigi, Tokyo, Venezia e Singapore, l’Espace di Monaco è stato concepito come uno spazio artistico indipendente per “esplorare nuovi territori nell’universo della creazione contemporanea”. Con i suoi oltre 320 metri quadrati di spazio dedicato alle arti, l’Espace di Monaco ha in programma diverse mostre e di un ampio programma di eventi pubblici per incoraggiare nuovi incontri e scambi tra artisti locali e internazionali, professionisti dell’arte, collezionisti e pubblico. Tutte le mostre e gli eventi saranno ad accesso libero e gratuito. “L’apertura dell’Espace Louis Vuitton Munchen dimostra un impegno nei confronti delle iniziative culturali e artistiche della città di Monaco e non solo” dice Michael Burke, presidente e ceo di Louis Vuitton. “Tutti gli Espace Louis Vuitton condividono una visione globale ma allo stesso tempo sono estremamente legati al contesto locale. Con la mostra inaugurale vogliamo onorare la passione, la dedizione e l’impgno nel termine dei collezionisti locali”.
L’Espace Louis Vuitton di Monaco presenterà una mostra collettiva dal titolo “No Such Thing As History Four Collections and One Artist” (dal 29 marzo all’8 agosto), curata da Jens Hoffmann. Otto nuove opere su commissione della fotografa tedesca Annette Kelm dialogheranno con circa 20 opere di arte contemporanea su vari media provenienti da quattro importanti collezioni private di Monaco: le collezioni ICC, Lorenz/Amandine Cornette de Saint Cyr, Mackert e Wiese.
“Per la nostra prima mostra, siamo lieti di presentare Annette Kelm, talentuosa artista tedesca che opera, tra le migliori, nel campo della fotografia contemporanea e Jens Hoffmann, stimato curatore internazionale. La loro partnership riflette la missione dell’Espace: sostenere artisti emergenti e affermati a sviluppare nuove opere, così come contribuire alla divulgazione dell’arte contemporanea presentando nuovi incontri curatoriali al pubblico”, conclude Burke.
Redazione
2014-03-26