MONACO DI BAVIERA (Germania) – È di questi giorni la notizia del gran rifiuto del Bayern nei confronti dell’Arsenal. L’oggetto della contesa era Xherdan Shaqiri, in forza ai bavaresi ma corteggiato e coccolato dai Gunners.
A Londra hanno firmato un assegno da 15’000’000 di euro e a Monaco di Baviera hanno fatto spallucce. “Volete il giocatore? Pagateci di più”. È più o meno stata la risposta di Guardiola e soci, contenti del rendimento del 22enne elvetico.
Ma davvero il nostro fantasista vale tanto – si parla di 20-22 milioni – ma davvero può pensare di fare la differenza anche il Premier League? Un opinione, apprezzatissima, ce l’ha data Arno Rossini che del talento nativo di Gnjilane segue le gesta da anni.
“Il costo lo fa il mercato – è intervenuto proprio Arno – se davvero, alla fine, il Bayern deciderà di privarsi di Xherdan e incasserà 20 milioni di euro o più, allora avrà comunque fatto un affare. Tenete conto che appena un anno e mezzo fa i tedeschi pagarono “appena” 12 milioni per strapparlo al Basilea”.
A Monaco, Shaqiri sta giocando con continuità…
“Sta crescendo, come uomo e come atleta. Ha trovato spazio nonostante alla corte di Guardiola non manchino i campioni. Sta insomma facendo bene. Certo che Londra è Londra”.
Lasciare il miglior club europeo potrebbe essere un azzardo…
“Ma l’Arsenal non è una squadretta: gioca la Champions League, ha in Wenger un profondo conoscitore del calcio e, in più, un manager che non ha paura di lanciare i giovani. Il trasferimento potrebbe essere perfetto per il nostro giocatore”.
Magari i problemi potrebbero sorgere a livello ambientale: l’inglese, Xherdan non lo sa. Non come il tedesco, almeno…
“Ma no, a 22 anni una lingua nuova, come l’inglese poi, non è certo un problema. Ci metterebbe, fidatevi, non più di un paio di mesi per calarsi perfettamente nella nuova realtà e per ritagliarsi uno spazio importante”.
Basilea è stato il trampolino di lancio. Il Bayern potrebbe essere il primo assaggio di internazionalità. E l’Arsenal?
“Con i Gunners potrebbe affermarsi definitivamente. Io penso che lo svizzero abbia tutte le qualità, fisiche, mentali, di fantasia e imprevedibilità, per diventare un top player, un fenomeno. Il degno erede di Ribery, se rimarrà in Germania. O un titolare inamovibile oltre che un punto di forza se si muoverà oltremanica”.
E poi c’è la Nazionale.
“Se Shaqiri riuscirà a crescere ancora e ad affermarsi, la Svizzera ne trarrà giovamento. La squadra, perché avere una star, un uomo di esperienza a fianco è sempre positivo e invogliante, ma anche tutto il movimento”.
Federazione, sponsor…
“Migliori risultati significa partecipare alle manifestazioni più importanti, avere più visibilità e, ovviamente, un ritorno economico maggiore. E i soldi che la Swiss Football League potrebbe incassare, almeno parte di essi, sarebbero destinati ai vivai. Alla scoperta e alla coltivazione di nuovi Xherdan”.
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