Dalla Baviera verso Nord, Sfizio entra nel mercato tedesco. Il brand distribuito da Plissé Spa, nel quadro di uno sviluppo sempre più internazionale, consolida la sua presenza in Germania grazie alla partnership con Zwettler Modeagentur avviata quest’estate.
L’agenzia, con sede a Monaco, ha curato la presentazione della collezione Spring Summer 2016 Sfizio per il mercato tedesco che ha accolto con entusiasmo il marchio italiano, tanto che ad oggi sono già stati chiusi ordini con 40 clienti con un totale di 1.700 capi venduti.
Sfizio rappresenta un’etichetta giovane, trendy, espressione di un Made in italy fortemente cosmopolita.
La strategia di Plissé, azienda padovana fondata nel 1988 da Morena Bragagnolo e Paolo Mason a Piombino Dese, per la prossima stagione mira, infatti, ad implementare la distribuzione nella regione di Düsseldorf e ad espandersi verso il Nord della Germania attraverso nuove partnership d’agenzia.
I risultati finora conseguiti offrono una solida base su cui costruire un incremento delle vendite e dei clienti anche in Baviera e nel Sud del Paese. “L’obiettivo è quello di raggiungere progressivamente nelle prossime 4 stagioni un fatturato pari a 1.000.000 di euro annui”, commenta Paolo Mason, presidente di Plissé Spa.
Grazie alle sue collezioni, progettate e realizzate in Italia, Plissé è stata in grado di affermarsi in uno scenario sempre più globale: oggi è presente in numerosi mercati stranieri tra cui la Russia, gli Usa, la Cina, il Giappone e la Spagna. I brand di Plissé sono distribuiti attraverso una rete di 1300 punti vendita a livello globale, di cui 800 sul mercato italiano.
Creatività contemporanea, filiera corta, dipendenti giovani: sono alcuni degli ingredienti che hanno portato la ricetta di Plissé al successo nell’arco degli ultimi 25 anni.
L’azienda ha sviluppato nel 2015 un giro d’affari complessivo di circa 17 milioni di euro, + 15% rispetto all’anno precedente. Gli obiettivi di crescita di Plissé stimano a fine 2016 un fatturato complessivo di circa 20 milioni di euro, spinto da un aumento degli ordini che, per la primavera-estate 2016, si è attestato su un +25% in Italia e un +22% all’estero.