Al Museo Pietra Viva di Sant’Orsola, in Val dei Mocheni, sta per arrivare un Mammut a grandezza naturale: ce lo svelano Mario e Lino Pallaoro, di ritorno dalla grande fiera di Monaco di Baviera, dedicata ai minerali, alle gemme e ai fossili. I due gemelli – anime instancabili di questa incredibile piccola realtà in continuo movimento, che conta circa 10mila ingressi all’anno – sono andati in visita principalmente per dare l’avvio al loro nuovo progetto: costruire sul Sentiero della Valle Incantata, che parte proprio dal museo, un grande modello di questi proboscidati estinti più di tre milioni di anni fa.
Non bastava infatti il labirinto vegetale in divenire, composto da erbe medicamentose e piccoli frutti, e nemmeno il nuovo ruscello dove improvvisarsi cercatori d’oro e di pietre preziose con il setaccio tra le mani. Così, non appena terminata la costruzione della Miniera dei bambini, dove si può entrare con caschetto e fanalino in testa per trovare tra la sabbia minerali e metalli, è partita la progettazione del mammut. Che sarà alto alcuni metri, coperto di lanugine o materiale simile per apparire più veritiero visto che sarà una riproduzione fedele anche nei minimi dettagli. Monaco è stata l’occasione per farsi un’idea sull’esemplare prescelto, prendere le misure ed acquistare un modellino curato nel dettaglio per capire come procedere.
«Il museo esiste da sei anni – spiega Mario Pallaoro – ed ogni mese registriamo un incremento dei visitatori. Tutte le settimane, rispetto all’anno precedente, hanno un segno positivo. Tante le famiglie, circa 300, che sono arrivate con la Guest Card, mentre maggio è il periodo record per le scuole: quest’anno abbiamo avuto quasi 1200 bambini, il che significa 40 ragazzi al giorno, anche da fuori provincia. Abbiamo ottimi rapporti con le scuole steineriane, in particolar modo con quelle di Padova e Milano: arrivano il mercoledì, partecipano alle attività legate al loro percorso scolastico, dormono al museo e il giorno dopo andiamo insieme sul territorio a cercare minerali. Ottima la Val di Fumo, ma anche vicino a Roncegno ho scoperto un luogo che si presta molto bene per questa esperienza».
D’estate invece i visitatori sono per la maggior parte turisti, con un incredibile utilizzo delle audio guide in olandese, visto che sono in molti a trascorrere la vacanze sul lago di Levico e Caldonazzo. E poi c’è stato il boom dei compleanni: quale posto migliore, in parte all’aperto e in parte al chiuso, per far trascorrere ai bambini alcune ore in compagnia facendo attività interessanti ed educative?
Insomma, il Museo Pietra Viva è il classico esempio di come una realtà gestita con passione ed entusiasmo, con delle risorse economiche contenute, sia in grado di coinvolgere un vasto pubblico proveniente anche da fuori Trentino. Il modo più bello per coinvolgere i più piccoli ed attirare un pubblico sempre maggiore.