Si ripropone la vicenda del collezionista tedesco Cornelius Gurlitt che nel 2011, anche se la notizia trapelò solo un anno dopo, fu trovato in possesso di circa 1400 opere d’arte nella sua casa a Monaco di Baviera.
Cornelius Gurlitt, figlio di Hildebrand Gurlitt, mercante d’arte dell’epoca nazista e direttore del museo di Zwickau fino al 1933, era in possesso di tutte le opere che il padre comprò a prezzi stracciati dai musei tedeschi e da collezionisti privati.
Il ritrovamento fu del tutto casuale poiché Gulritt non era sospettato del possesso di opere d’arte bensì di evasione fiscale, ed in seguito ad un controllo della finanza nel suo appartamento fu scoperto il prezioso bottino.
Un ritrovamento che supera qualsiasi fervida immaginazione se si considera che il tesoro di Gurlitt è ancora più grande di quanto si pensasse in precedenza. Nella casa a Salisburgo infatti sono state trovate altre sessanta opere tra le quali figurano dei Monet, Picasso e Renoir.
Il portavoce di Gurlitt, Stephan Holzinger, ha dichiarato che le opere sono state consegnate ad esperti che le esamineranno per risalire alla provenienza e verificarne quindi l’autenticità.
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