Il 3 aprile, personale della Sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Foggia, alle ore 14,20 circa, procedeva all’arresto in flagranza di reato di Riccelli Giuseppe, nato a Monaco di Baviera il 20.02,1965 e di Santoro Salvatore, nato a Candela il 03.10.1955 responsabili, in concorso tra loro, di furto aggravato di 14 taniche del contenuto complessivo di 300 litri di gasolio di pertinenza delle Autolinee Ferrovie del Gargano. Un equipaggio della Sezione Volanti ha notato nella parte posteriore della struttura adibita a bar della stazione di servizio Q8 ubicata sulla SS 89 (via Manfredonia), la presenza di un autobus delle sopraccitate autolinee Ferrovie del Gargano e, di fianco a questo, quasi occultata un autovettura del tipo Mercedes. Gli agenti, unitamente all’ispettore di turno, intuendo che fosse in atto un’attività illecita, decidevano di procedere ad un controllo all’esito del quale accertavano che in prossimità dell’autobus vi erano due individui, indossanti una tuta da meccanico, che trasbordavano dal bagagliaio dall’autobus trasferendole nel cofano posteriore della Mercedes, un numero imprecisato di taniche risultate di seguito contenere gasolio. Nell’immediatezza si aveva modo di accertare che i due individui erano dipendenti delle officine delle autolinee Ferrovie del Gargano con mansioni di addetti alla manutenzione dei mezzi ed il gasolio contenuto nelle 14 taniche era stato sottratto dai mezzi presenti nel deposito della menzionata azienda di trasporto. Anche le taniche in cui era contenuto il gasolio illecitamente sottratto erano di pertinenza delle Ferrovie del Gargano. Inoltre, nella circostanza venivano rinvenute ulteriori 10 taniche in plastica completamente vuote. Attesa la fragranza di reato i due venivano tratti in arresto e, mentre l’autovettura Mercedes, risultata essere di proprietà del Riccelli e le taniche vuote venivano sottoposte a sequestro penale, le taniche contenenti il gasolio sottratto e l’autobus venivano riconsegnati al direttore di esercizio dell’azienda di trasporto. Il Riccelli ed il Santoro, in stato di arresto ed in attesa del processo per direttissima, venivano sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.