Sei qui: Copertina Contenuti Speciali Amarcord Mondiali calcio Road to Brasil #4 Germania Ovest Olanda 2-1. La sconfitta del “calcio totale”
Road to Brasil #4 le partite più belle: Mondiali 1974, Germania Ovest Olanda 2-1. La sconfitta del “calcio totale”.
Una finale di grandissimo livello tecnico-tattico quella giocata a Monaco di Baviera tra Olanda e Germania Ovest valevole per i Mondiali del 1974. Vince la Germania Ovest per 2-1. Succede tutto nel primo tempo: al rigore di Neeskens dopo appena 1’, i tedeschi rispondono con le reti di Breitner e Muller. Il “calcio totale” perde specchiandosi su se stesso.
// ]]
Ai Mondiali del 1974 (che per la prima volta assumono il nome di “Coppa del mondo FIFA”) è la Germania Ovest, padrona di casa, a salire sul tetto del mondo per la seconda volta nella sua storia, esattamente 20 anni dopo la prima. L’Olanda arriva imbattuta alla finalissima: sei partite, cinque vittorie e un pareggio; un solo gol subito a dispetto dei 14 all’attivo. I tedeschi giungono alla finalissima con altrettanta disinvoltura degli olandesi. Cinque vittorie, (contro Cile, Australia, Jugoslavia, Svezia e Polonia) e una sola sconfitta, seppur storica per i risvolti politici, contro la Germania est. Undici gol segnati e tre subiti.
In finale, l’Olanda di Cruijff è costretta ad arrendersi e viene sconfitta per 2-1.: in vantaggio dopo 40 secondi, gli Orange sembrano avviati al trionfo ma, continuando ad attaccare, lasciano spazi incredibili per il contropiede tedesco. Rep ha sul piede la palla del raddoppio ma si fa parare il tiro dal portiere Maier, determinante. Dopo venti minuti, la Germania prende in mano il match: assedia l’Olanda, sbaglia molte conclusioni e, infine, su una penetrazione in area dell’ala sinistra Hoelzenbein si procura un rigore che Taylor concede all’istante, quasi fosse in attesa di fischiarlo dopo il penalty concesso agli olandesi. L’elegante Jongbloed neanche si tuffa sul tiro dal dischetto del terzino Breitner per il pareggio dei tedeschi.
Il portiere olandese, come non gli era mai capitato prima, dove ergersi a protagonista per arginare gli attacchi della Germania galvanizzatissima. Alla fine del primo tempo, su un cross di Bonhof, Gerd Mueller marcato da Haan al centro dell’area scivola, ma con un colpo di reni si rialza spingendo la palla in rete (2-1) con il portiere avversario ancora una volta immobile.
L’Olanda torna ad essere l’Olanda nella ripresa. Il portiere tedesco deve superarsi per negarle il gol. Due saette di Rep finiscono di poco a lato, gli olandesi spingono sull’acceleratore ma il risultato non cambia più. Il loro “calcio totale” macina spettacolo, ma la grinta, la determinazione e la straordinaria difesa della Germania hanno la meglio. I tedeschi si difendono con ordine, provano a far male in contropiede e portano a casa il titolo iridato.
Registrati su William Hill, ottieni il bonus e piazza la scommessa vincente
Nonostante la sconfitta è l’Olanda a giocare il ruolo di rivelazione del torneo, portando alla ribalta un nuovo modo di giocare assolutamente inedito e modernissimo. Portato alla ribalta dall’Ajax, questo nuovo sistema di gioco incoraggiava i giocatori a scambiarsi la posizione in ogni zona del campo. I terzini attaccavano e gli attaccanti difendevano, creando in definitiva una sorta di ‘caos organizzato’, sicuramente agevolato dalla tecnica sopraffina di quel gruppo di giocatori . Un vero gioco “a fisarmonica”, senza punti di riferimento per gli avversari, dispendioso sul piano fisico e su quello nervoso per l’alta concentrazione che richiedeva. Difensori in grado di giocare con entrambi i piedi in ogni settore, centrocampisti in grado di contrastare, costruire e concludere, attaccanti che segnano, rientrano e ripartono. Sparisce il concetto di calciatore specializzato per lasciare spazio a quello di calciatore universale. Ogni singolo giocatore è dotato di una tecnica individuale in grado di far invidia ad un sudamericano, una tecnica messa al servizio del collettivo. Fuorigioco sistematico, pressing a tutto campo e avversari non semplicemente battuti ma annichiliti.
La Germania aveva meno fantasia, ma era solida, convinta, con un mastino in difesa, Berti Vogts, e un regista impeccabile, Beckenbauer, un libero che era in realtà un vero e proprio regista arretrato, fonte ispiratrice tutte le manovre della squadra. In attacco giocava un opportunista micidiale, un autentico rapinatore di gol, Gerd Mueller, piccolo, riccioluto e di carnagione scura, un pirata.
L’allenatore Schoen non è un poeta del calcio e, al contrario del suo collega Michels, è convinto che il miglior attacco sia la difesa. La Germania del 1974 non ha punti deboli e come punto di forza ha una duttilità tattica che nella finale è risultata ancora più determinante della classe di Beckenbauer, Muller e Overath. Il secondo Mondiale rappresenta una svolta storica per il calcio tedesco: da qui in avanti, in ogni manifestazione, la Nazionale tedesca presenterà sempre una squadra competitiva ad altissimo livello, pur priva di autentici fenomeni o di fantasia latina. Non sarà il miglior calcio possibile ma rimane pur sempre un grande calcio. L’Olanda del 1974 non rimarrà nell’Albo d’Oro ma sicuramente nella storia del calcio: una generazione di fenomeni irripetibile, vittima solo della loro presunzione tattica. Gli olandesi sono come i brasiliani: presuntuosi e convinti di essere i migliori; con una differenza non da poco: i brasiliani lo sono veramente, gli olandesi no.
Segui @Teladoiolamerica su Twitter e interagisci con la redazione!
Comments
comments
Ti potrebbero interessare:
1974 La Germania Ovest sconfigge il Calcio Totale
Road to Brasil #2 Germania Ovest-Francia 3-3 (8-7 d.c.r.), la Notte di Siviglia
Amichevoli internazionali Olanda – Germania, la grande sfida! Probabili formazioni e pronostico
Germania-Olanda: nemici per la palla!