Reina: "Napoli, sei unica. DeLa sbagliò, ora tutto ok. Sarri come me …

In molti credevano che con l’addio di Rafa Benitez, il ritorno di Pepe Reina al Napoli non fosse più avvenuto. Ed invece, nonostante la partenza del tecnico, lo spagnolo non ha potuto resistere al richiamo della terra partenopea, alla quale è rimasto legato in maniera indissolubile. Il portiere del Napoli ha rilasciato un’intervista a cuore aperto alla GdS.

 

FINALMENTE, DI NUOVO, NAPOLI – “Tornare a Napoli era quello che desideravo di più. Sono felice di aver avuto questa possibilità, per la città e per il club, perchè qui so perfettamente cosa trovo. A Monaco di Baviera sono stato bene, però è dura quando non si gioca e devi stare fuori. Napoli è unica. Presto impari a conoscerla, la accetti e la apprezzi per quella che è: fantastica, caotica, a volte anche folle. E proprio quella follia, che magari non sempre va bene per te e la tua famiglia, la rende così speciale, te la fa amare senza riserve e ti rende felice”.

 

IL PRESIDENTE E IL MISTER – De Laurentiis? Negli scorsi mesi disse che non ero rimasto a Napoli per volere di mia moglie, ma non era affatto vero e lo scrissi subito in un tweet. Penso si sia confuso in quella occasione ed ormai è acqua passata. Il nostro rapporto è davvero buono, quella questione è sistemata e adesso abbiamo deciso di unire nuovamente le nostre forze per il bene del Napoli. Sarri? E’ sulla strada giusta. Mi piace, è schietto come me e parla in faccia. Magari per questo potremmo avere dei diverbi in futuro, ma è sempre meglio essere sinceri e dire come stanno le cose. Anche lui la pensa così, quindi andrà sicuramente bene”.

 

PASSATA STAGIONE E HIGUAIN – Gonzalo è un vero top player. E’ in grado di segnare 30 gol a stagione e non penso si possa chiedergli di più. Cosa è mancato al Napoli dello scorso anno? Sicuramente la continuità. I ragazzi non sono riusciti a sfruttare nel modo giusto il calo della Roma e ha sbagliato due partite fondamentali: l’andata col Dnipro e l’ultima di campionato contro la Lazio“. 

 

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IL MESTIERE DEL PORTIERE – “Il nostro è un ruolo davvero ingrato. Per fare bene bisogna non dimenticarlo mai, essere forti e reagire alle difficoltà e restare sempre lucidi. Rafael e Andujar non hanno fatto male. Tutta la squadra ha responsabilità quando si sbaglia e la colpa non ricade solo sul portiere. Quali sono i migliori della mia generazione? Buffon è un grande, come Casillas, Julio Cesar e Kahn. Il mio mito era Molina, mentre il migliore in assoluto oggi è Neuer“.

 

 

 

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