Quando il viaggio profughi finisce a Bressanone

Tutto l’Alto Adige si mobilita dopo la richiesta giunta dalla Baviera: la pressione sulla Germania è alta e pertanto è necessario accogliere un po’ di profughi al confine del Brennero. A Bressanone, ad una cinquantina di chilometri dal valico, a tempo di record è stato allestito un centro di accoglienza. Nel frattempo la popolazione accoglie i migranti. A Merano e nel piccolo paesino di Tesimo sono state organizzate feste di benvenuto. Dal mondo politico poche le polemiche, a parte il Carroccio e la destra sudtirolese. Alla stazione di Bolzano e di Bressanone la giornata è scandita dall’arrivo dei treni internazionali, diretti perlopiù a Monaco. I migranti, provenienti in gran parte dalla Nigeria, dal Senegal, dalla Somalia e dal Mali vengono fatti scendere dalla polizia. Trovano accoglienza nei centri per loro allestiti e vengono identificati dalle forze dell’ordine.

Ore 10 – Un primo gruppo di una ventina migranti è giunto stamani al centro allestito in una palestra nella scuola media Michael Pacher di Bressanone. Vengono rifocillati e dopo qualche ora credono di poter ripartire.

Ore 13 – Arriva un secondo gruppo di una dozzina di migranti, ma sostanzialmente l’affluenza al momento è scarsa. Nella palestra tutto è stato allestito per accogliere i migranti: sono state montate 200 brande, tutte in fila sul pavimento di parquet dell’impianto sportivo. C’è anche una cucina da campo allestita dalla Protezione civile altoatesina. “Altri 200 posti sono pronti altrove, in caso di necessità”, spiega Roland Fasolo della Protezione civile. Ore 15 – La Croce rossa, come ricorda Gian Antonio Poli, responsabile di Bressanone, è incaricata di sorvegliare la situazione sanitaria degli ospiti. “Gli riforniamo di abiti puliti e di scarpe, semprecchè ne abbiano bisogno”, racconta Poli. Gli operatori dell’associazione Volontarius hanno il compito di prendere contatto con i profughi, che parlano lingue diversissime tra loro, e di tradurre le loro esigenze agli incaricati. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine, intervenute in modo massiccio a presidiare la linea ferroviaria del Brennero.

Ore 17 – Malumore, stanchezza, rassegnazione: sono questi i sentimenti che si leggono sui volti di un terzo gruppo di una cinquantina di migranti giunti a Bressanone. Come dice Andrea Tremolada, dell’associazione di assistenza Volontarius, “tra i profughi si è diffuso un certo malumore, da quando hanno capito che per il momento il loro viaggio termina a Bressanone”. Gran parte di loro avevano in progetto di recarsi in Austria per poi raggiungere vari Paesi dell’Europa settentrionale, la Germania in primis. I migranti appaiono rassegnati. Le poche donne sono sfinite dal lungo viaggio e dall’ansia accumulata lungo un percorso pieno di ostacoli e di privazioni.

Intanto la popolazione ha colto positivamente l’arrivo dei migranti: per loro è stata organizzata una festa a Merano, nella quale è stato ricordato che da un mese la cittadina turistica accoglie un gruppo di 60 profughi provenienti dall’Africa centrale. Analoghe dimostrazioni di benvenuto si sono svolte nel piccolo paesino di montagna di Tesimo: anche qui è da un mese che la popolazione si è mobilitata per accogliere un altro gruppo di 50 profughi.

Contenute le polemiche, tranne per la Lega Nord e per i Freiheitlichen, partito della destra di lingua tedesca che protestano per la “troppa generosità” che secondo loro sarebbe stata dimostrata nei confronti di chi profugo lo è fino ad un certo punto.
   

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