Perché Migros investe così lontano dai confini?

ZURIGO – 300 negozi, 6400 dipendenti e oltre un miliardo di euro di cifra di affari. Sono queste, in sintesi le cifre del nuvo acquisto della Migros di Zurigo. Sul costo dell’operazione il massimo riserbo. La catena di supermercati tedeschi si chiama “Tegut” ed ha sede a Fulda, città dell’Assia. Come riferisce il Tages-Anzeiger, tra Assia, Turingia e Baviera, i tre Länder dove sono presenti i negozi Tegut, è da tempo che si vociferava del pericolo della chiusura e della ricerca di un acquirente forte. 

Gotthard Wangler, uno degli esperti del settore del commercio al dettaglio più conosciuti in Svizzera ha commentato l’operazione così: “Un progetto molto ambizioso”.

Wangler non nasconde la sua sorpresa nell’apprendere la decisione del “gigante arancione” di  acquistare una catena di supermercati nel cuore della Germania. Wangler, che di professione fa il consulente aziendale,  si domanda come potrà essere guidata questa nuova catena tra Assia e Turingia, così lontana da Zurigo. “Se Migros non ha dei suoi uomini sul posto, installerà lassù un gerente che farà rapporto a Zurigo. Sarà la mossa giusta?” si domanda Wangler.

Un altro fatto che Wangler ritiene sorprendente riguarda l’autonomia di manovra che ha avuto Migros Zurigo nell’operare. “Così facendo la Migros della Svizzera Centrale potrebbe andare in Italia e comprarsi una catena di supermercati, mentre la Migros della Svizzera Occidentale potrebbe fare la stessa cosa in Francia” ha osservato Wangler. Secondo lui, l’acquisto sarebbe dovuto essere deciso dalla Federazione centrale della cooperativa.

Il Tages-Anzeiger si è poi rivolto a Daniel Mahler, esperto nel ramo del commercio al dettaglio e consulente della azienda AT Kerney. Secondo lui è la distanza geografica ” a rappresentare una delle più grandi sfide”. “Forse questa può essere una possibilità per Migros di sperimentare qualcosa di nuovo”.

Per Migros, comunque, l’acquisizione di Tegut rappresenta una buona occasione per vendere i propri prodotti in Germania. I prodotti Tegut, invece, non saranno venduti in Svizzera. Secondo Wangler, Migros Zurigo ha potenzialità in Germania, in quanto ha la possibilità di offrire prodotti dello “swissness”.

Secondo Mahler, Migros ha la possibilità di avere a disposizione un mezzo tra le mani per fare pressione sui produttori. Una situazione che potrebbe tornare vantaggiosa ai consumatori finali.

E’ chiaro che se si agisce insieme, si ha più potere. Migros avrebbe così la possibilità di accedere a nuovi canali di mercato. Tutto ciò potrebbe ripercuotersi positivamente nella lotta del cosiddetto “turismo degli acquisti”, che in Svizzera è salito a 8 miliardi di franchi.

L’acquisto di Tegut rappresenta soltanto l’inizio di una strategia più ampia di Migros all’estero? “Non saprei proprio quale possa ancora essere la catena sul mercato presente” ha detto Wangler. Secondo l’esperto l’acquisto è comunque sensato, in quanto “Tegut ha lo stesso DNA di Migros per quanto riguarda la sostenibilità”.

Il gigante “arancione” una quindicina di anni fa aveva tentato l’avventura all’estero. Come ricorda il quotidiano zurighese, 15 anni fa Migros acquisì una catena di supermercati di austriaci. L’avventura durò poco e la cooperativa svizzera decise di disfarsene, subendo una perdita di 300 milioni.  Vi è ancora il pericolo di perderci? “Tegut non rappresenta un player insignificante. Ma Migros, con questo acquisto, non ha fatto il passo più lungo della gamba. Un tentativo sicuramente di valore”.

Eppure Migros, che ora cerca sbocchi di mercato all’estero, nonostante in molti non siano d’accordo, secondo Wangler avrebbe ancora margini di crescita in Patria. “A livello di negozi di quartiere, con superfici di vendita tra i 500 e i 600 metri quadrati, Migros ha trascurato il suo sviluppo.  Imperdonabile ”.

(p.d’a.)

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