20:34 – 10/04/2014
(ANSA) – ANCONA, 10 APR – “Quando nel 2003 è sorto il problema Ogm, gli Stati e l’Unione Europea hanno reagito tardi e male – ha detto l’assessore -. Solo alcune Regioni, su iniziativa della Toscana e dell’Alta Austria, hanno avvertito il problema Ogm in tutta la sua portata e sono state capaci di unirsi. Tra queste le Marche e altre nove, in una rete nata per far sentire la propria voce all’Unione Europea. La forza delle Rete è nella sua flessibilità organizzativa, che va mantenuta, e nella convergenza di propositi e di obiettivi”.
Oggi, con l’allargamento della Baviera e dell’Assia, la rete conta 62 Regioni su 9 Stati e rappresenta circa 180 milioni di abitanti su oltre 1.200.000 Kmq di superficie. “La presenza e l’azione della Rete – ha detto Malaspina – è necessaria per raggiungere l’obiettivo principale sancito dalla Carta di Firenze del 2005 che è quello di consentire agli Stati membri di vietare in tutto o in parte la coltivazione degli Ogm sul loro territorio; di far sentire il nostro peso istituzionale per affiancare l’approvazione della modifica della Direttiva 2001/18 in tal senso; di premere per avere un’etichettatura positiva a livello europeo anche per i prodotti a base di carne, latte e uova e quindi dare la massima informazione trasparente ai cittadini consumatori”.