BOLZANO. Da questa sera gli accordi di Schengen torneranno finalmente in vigore anche per la Germania, che li aveva sospesi per motivi di sicurezza nelle tre settimane a cavallo del G7 in Baviera. L’effettò però non sarà quello sperato, e cioè una normalizzazione dei flussi migratori che risolva, seppur lentamente, le crisi di ospitalità di varie grandi città italiane e quella di Bolzano. Al contrario, di mezzo ci si è messa una decisione austriaca che potenzialmente potrebbe avere effetti ancora più critici.
Tra i gendarmi tirolesi, infatti, è stata diramata la decisione di mantenere le postazioni, in termini di personale, turni ed “energia”, allo stesso modo di come quando il blocco tedesco era in vigore. In pratica la rete di contenimento al confine del Brennero manterrà le maglie molto strette, ed è possibile che nel frattempo, speranzosi di passare grazie alla riapertura tedesca, grandi quantità di migranti riprendano la via del nord. Il combinato disposto di questi due fattori, probabilmente, scatenerà le condizioni che finora si erano evitate, e costringerà le autorità ad allestire la tendopoli.
E la contabilità dei respingimenti di ieri parla da sola: erano 120 i profughi che gli austriaci avrebbero voluto rimpatriare, ma hanno dovuto “accontentarsi” di spedirne al commissariato di Brennero solo 86, quelli previsti come quota massima di riammissioni. Gli altri, probabilmente, verranno rispediti indietro già oggi, con un altro pullman. A quelli, si aggiungono i circa trenta fatti scendere dai treni prima che varcassero il confine, dalle scorte trilaterali. In aggiunta agli arrivi alla spicciolata dei tanti che si sono spostati in maniera più o meno invisibile sui treni regionali altoatesini, circa quaranta, e che a Brennero fanno tappa aspettando il primo convoglio in partenza verso Innsbruck. Il conto, verso le sette di ieri sera, era di 150 profughi accampati sui bianari della piccola stazione di frontiera, dei quali probabilmente una cinquantina sarà riuscita a partire entro la nottata, mentre per gli altri non resta altro da fare che scegliersi un angolo dove passare la notte.
Situazione molto più tranquilla invece a Bolzano, che contro ogni aspettativa ieri ha accolto “solo” quaranta migranti scesi dal treno della mattina. In stazione l’apparato umanitario e sanitario è ormai operativo al 100%, con una sala grande allestita a refettorio, nella quale i migranti di ieri hanno potuto consumare per la prima volta una consumazione seduti su delle panche e con un tavolo su cui poggiarsi.
Quattro le visite mediche effettuate dalla Croce Rossa nel nuovo piccolo ambulatorio sul binario, tutte rivolte a bambini con febbre, ma che poi non sono stati considerati in condizioni critiche e quindi dimessi dopo le cure.
Sulla situazione a Brennero è stato ascoltato a Roma dai vertici della Polizia il questore Lucio Carluccio, insieme ai suoi omologhi delle provincie che maggiormente stanno soffrendo sovraccarichi di presenze dovuti all’aumento dei
flussi dall’Africa contestualmente all’irrigidimento delle frontiere con i Paesi confinanti, come Francia e Austria. Il capo della Polizia Alessandro Pansa, in quella sede, ha garantito la presenza dei rinforzi sul territorio per tutto il tempo che sarà necessario.
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