Obama fuma? La Casa Bianca smentisce la foto dello spin doctor di …

Simone Cosimi

Pubblicato

giugno 11, 2015

renzi1

In effetti è davvero interessante – per quanto sottilmente lobotomizzante – seguire Filippo Sensi, portavoce e stratega comunicativo di Matteo Renzi, su Instagram. Attraverso il suo account nomfup – legato a una storia piuttosto cervellotica ben spiegata in precedenza – documenta il lato b della vita quotidiana del presidente del Consiglio infilandosi nei dettagli e nelle trasversalità dei suoi numerosissimi e differenti impegni: dagli incontri istituzionali a palazzo Chigi alle fasi di svago e lavoro fino ai vertici internazionali. Compreso l’ultimo G7 tedesco.

Peccato che proprio al vertice in Baviera quest’ansia da documentazione dell’ombra renziana, il cui nickname è come noto ispirato a una battuta ricorrente nella serie britannica The Thick of It con tutte le prosopopee su Alistair Campbell e compagnia spindoctorante, sia incappata in una trappola che un personaggio così esperto, un autentico fuoriclasse del settore, avrebbe dovuto schivare. O forse no. Forse è proprio quel dettaglio che fa la differenza. Un po’ come Underwood e Petrov che ci danno di sigari trattando sulle sorti della Valle del Giordano negli scantinati della Casa Bianca.

Il contesto? Proprio come faremmo con un nostro amico fra il primo e il secondo tempo di una bella partita di calcio in tv Renzi (camicia, mani in tasca, awanaganassa) e Barack Obama se la chiacchierano sul terrazzino del castello con vista Elmau. Il problema? Nell’incauta fotografia il presidente Usa sembra custodire fra le mani nientemeno che un pacchetto di sigarette. Bum!

Lo scatto, che in Italia sarebbe passato inosservato – come difatti, lato Renzi, è inizialmente passato inosservato tranne per noi addetti agli orrori che seguiamo nomfup come l’oracolo di Delfi per poi risorgere nelle ultime ore – è improvvisamente finito ovunque: The Hill, formidabile sito d’informazione dedicato al 100% alla Casa Bianca, il corsivo del Washington Post, People, Politico, Time, Telegraph, New York Daily News, Guardian, Euronews, Daily Mail, perfino India Today ne hanno parlato in toni fra l’allarmistico e il sociologico. Per la serie: “Quindi Obama una bionda ogni tanto ancora se la spara, l’abbiamo beccato!”. “Quindi – tipico assioma statunitense – Obama mente ai cittadini!”.

Talking #elmau #g7 #cosedilavoro #germania

Una foto pubblicata da Nomfup (@nomfup) in data: 7 Giu 2015 alle ore 08:03 PDT

Il fatto è che il presidente – che fra l’altro ha riconosciuto di aver fumato marijuana da giovane – sostenne già nel 2008, all’epoca della sua prima, trionfale elezione, di aver superato questa cattiva abitudine. Almeno in gran parte. Pare però che non sia così e il Comandante in Capo abbia dato più volte prova di una certa “debolezza”: a novembre si raccontò per esempio di una sfumacchiata nel portico settentrionale della Casa Bianca con Billy Joel, risalente all’anno prima.

La Casa Bianca ha inizialmente preso tempo, sperando che la faccenduola si sgonfiasse da sola, anche perché lo stesso Obama riconobbe questa difficoltà nel lontano 2009, sostenendo di aver smesso al 95%. Certo, in molti – specie dopo gli ultimi anni di rigidissimo salutismo ortolano imposto dalla consorte Michelle, che lo avrebbe costretto a non fumare per sei anni di fila – in molti pensavano che la battaglia fosse stata vinta. Sempre la First Lady dichiarò infatti nel 2011 che il marito fosse ormai smoke free da un anno. E alla fine, invece, è arrivato Sensi a far infuriare tutti e costringere una delle sue controparti da Washington D.C. a sostenere che “no, il presidente non aveva in mano un pacchetto di sigarette”.

In effetti è probabile che si trattasse di una confezione di gomme da masticare antifumo, di cui Obama è particolarmente ghiotto. Tanto da ciancicarle anche in occasioni di grande rilievo: l’ultima critica gli era arrivata nella relativamente recente visita indiana di gennaio, quando fu beccato in intenso movimento mascellare durante una parata nazionale. Stessa storia l’anno prima a Pechino. Addirittura, sempre lo scorso anno, nel pieno delle celebrazioni del D-Day.

Insomma, l’uomo più potente del mondo non è affatto libero da questa dipendenza: a raccontarcelo è stata una foto (ancora pervicacemente al suo posto) del capo della comunicazione del presidente del Consiglio italiano sul suo account personale di un social network. Solo la famosa estetica del passo indietro – che lo vuole sempre isolato ma al centro della scena, pronto a pubblicare scatti e quadri collaterali o immagini che raccontino i protagonisti ma dalla giusta distanza – ci lascerà col dubbio: sigarette o chewing-gum? O meglio: pubblicare, sempre e a ogni costo #cosedilavoro, o no?


Licenza Creative Commons


This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.

nbsp

Open all references in tabs: [1 – 9]

This entry was posted in IT and tagged by News4Me. Bookmark the permalink.

About News4Me

Globe-informer on Argentinian, Bahraini, Bavarian, Bosnian, Briton, Cantonese, Catalan, Chilean, Congolese, Croat, Ethiopian, Finnish, Flemish, German, Hungarian, Icelandic, Indian, Irish, Israeli, Jordanian, Javanese, Kiwi, Kurd, Kurdish, Malawian, Malay, Malaysian, Mauritian, Mongolian, Mozambican, Nepali, Nigerian, Paki, Palestinian, Papuan, Senegalese, Sicilian, Singaporean, Slovenian, South African, Syrian, Tanzanian, Texan, Tibetan, Ukrainian, Valencian, Venetian, and Venezuelan news

Leave a Reply