MotoGp 2014: Ducati, la nuova moto tra Open e Factory 2

L’obiettivo è tornare ad essere competitivi. La nuova moto è stata presentata il 10 marzo a Monaco di Baviera, nella sede di Audi, nuova proprietaria della casa motociclistica italiana. E per la prima volta, dopo gli ultimi anni di oblio, il salto di qualità potrebbe essere definitivo. I test delle ultime settimane contro Pedrosa, Rossi e Lorenzo sono andati oltre le più rosee aspettative, ma i cambi di regolamento potrebbero essere l’unico ostacolo tra la rossa e un suo ritorno in grande stile. “Non siamo contenti dei risultati del 2013 – ha dichiarato Ulrich Hackenberg, responsabile del Gruppo Audi – l’obiettivo è il podio e adesso abbiamo tutti gli elementi tecnici e l’esperienza per avere successo”. La Ducati aveva infatti aderito, con largo anticipo rispetto a Honda e Yamaha, al nuovo corso della MotoGp 2014, la categoria “Open”. Essa permetterà a tutti i team che vi aderiranno di utilizzare 12 motori liberamente sviluppabili lungo il corso di tutta la stagione, un serbatoio di 24 litri, una gomma più morbida per le qualifiche, una centralina con software comune sviluppato da Magnetti Marelli, nonché la possibilità di effettuare test liberi lungo il corso della stagione.

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La nuova Ducati

Le differenze rispetto alle moto ufficiali sono significative. 5 motori, punzonati e quindi non sviluppabili, 20 litri di carburante, solo 2 treni di gomme disponibili e test limitati a 5 giorni in un unico circuito. Le moto “Open” avevano dimostrato subito grande competitività, andando a piazzarsi sugli stessi livelli di quelle con specifiche ufficiali. Da qui la scelta di Ducati di abbandonare il vecchio e di aderire alla nuova categoria. Una decisione orientata verso il futuro, abbracciando con largo anticipo quello che sarà il nuovo corso, al risparmio, del Motomondiale. Ma la scelta di Borgo Panigale ha attirato sin da subito le ire funeste di Honda e Yamaha, spaventate dal possibile ritorno a piena competitività di Ducati, favorita, secondo loro, da questi nuovi regolamenti. E così che la Dorna ha deciso di correre ai ripari, varando una categoria intermedia, la “Factory 2″. Queste nuove moto avranno le stesse specifiche delle “Open”, ma se otterranno una vittoria, o due secondi posti o tre terzi posti dovranno automaticamente diminuire i litri di benzina sino a 22,5 e quello dei motori sino a nove. In pratica, un avvicinamento palese a Honda e Yamaha.

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Un particolare della nuova Ducati

Innegabile che la scelta sia stata presa per non favorire, o penalizzare eccessivamente, Ducati, la cui ritrovata competitività ha spaventato terribilmente le due case giapponesi. Gigi Dall’Igna, il nuovo direttore tecnico della casa italiana non ha gradito troppo la decisione, che è comunque stata accettata per una strategia piuttosto comprensibile: “Ovvio che siamo arrabbiati e che non ci piaccia questa soluzione ideata a un paio di settimane dal via del Mondiale – ha spiegato – ma vivo nel mondo reale e posso capire perché sia nata. Però la nostra esigenza è quella di sviluppare la moto e per farlo questa era l’unica opportunità. Il vero problema è legato alla riduzione dei consumi, perché nel software non ci sono strategie che riguardino l’utilizzo di minor carburante. Ma è anche vero che, se dovessimo arrivare a questo momento, vorrebbe dire che la moto è diventata competitiva. E per questo il compromesso potrebbe essere di quelli ragionevoli”. Ducati vola alto, e i suoi competitor un po’ di paura ce l’hanno, ma restare con i piedi per terra è un obbligo. Regolamenti o no, il calendario delle gare MotoGp 2014 parla chiaro, tra due settimane si comincia e a parlare saranno, finalmente, solo i piloti.

Il team Ducati 2014
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