(red.) Dopo quasi 510 km totali la quarta edizione di Percorri la Pace è giunta a destinazione. I circa 90 partecipanti sono entrati a Monaco di Baviera a metà pomeriggio di sabato 6 settembre, dopo aver trovato finalmente un giorno senza pioggia. Partiti la mattina da Innsbruck, ciclisti e runner hanno percorso gli ultimi 160 km che li separavano dalla città tedesca.
Ancor prima delle fotografie di rito e della sistemazione in Ostello, il gruppo ha visitato l’Università Ludwig Maximilian di Monaco, dove studiavano i giovani della Rosa Bianca. Tra il 1942 e il 1943 distribuirono in tutta la Germania 6 volantini che invitavano i tedeschi alla resistenza passiva contro il regime nazista. Il gruppo era composto da 5 studenti, a cui si unì il loro professore (Kurt Huber, il cui figlio – Wolfgang – incontrerà i bresciani in serata); vennero tutti giustiziati. Credevano in un’Europa federale che aderisse ai principi di tolleranza e giustizia. La loro ideologia si era formata seguendo le tesi del movimento cattolico guidato dal teologo Romano Guardini (i cui libri in Italia vennero pubblicati con la casa editrice bresciana Morcelliana).
Domenica mattina, dopo la Santa Messa celebrata da don Fabio Corazzina nella cattedrale cattolica della città, il gruppo renderà ancora omaggio ai giovani martiri portando una rosa bianca sulle loro tombe, al cimitero di Perlacher Forst. Prima del ritorno, previsto per il pomeriggio di domenica in pullman, i bresciani visiteranno anche il campo di concentramento di Dachau, dove ricorderanno la figura di Andrea Trebeschi (grazie alla presenza del nipote Antonio, che ha partecipato come ciclista all’iniziativa). Andrea faceva parte del gruppo di giovani dell’oratorio della Pace – guidato da padre Bevilacqua e don Manziana – che fu il cuore della resistenza cattolica nella nostra città.
Venne però arrestato e spedito nei campi di concentramento in Germania. Dopo essere transitato anche a Dachau e Mauthausen, morì a Gusen il 24 gennaio 1945. Tra i partecipanti è grande non solo la soddisfazione per essere giunti a destinazione ma anche l’emozione per le grandi figure che si sono incontrate sul percorso.
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