MONACO – Colpo di scena a Monaco. Sembrano ad una svolta netta le indagini sull’omicidio di Domenico Lorusso, l’ingegnere italiano barbaramente assassinato a Monaco di Baviera.
«C’è un nuovo testimone che è comparso solo poco tempo fa. Ci ha fornito l’indicazione che l’assassino indossava un cappotto nero lungo fino alle caviglie». A parlare, intervistato dall’inviato di ‘Chi l’ha visto?’, è Markus Kraus, capo della polizia criminale di Monaco di Baviera, che indaga sulla misteriosa uccisione a Monaco di Domenico lo Russo. Krauss si rivolge al pubblico della trasmissione televisiva sia in Italia che in Germania: «Qualsiasi informazione, dettaglio osservato quella sera, anche quello che può sembrare del tutto ininfluente, per noi è importantissimo. Noi componiamo un puzzle anche con i minimi dettagli. Solo così ricaviamo un quadro sempre più completo. Per questo chiediamo a chiunque sia passato da queste parti quella sera e abbia notato qualcosa, di farsi vivo, di contattarci». Domenico, ingegnere informatico di Potenza, che viveva e lavorava in Germania, venne ferito a morte da uno sconosciuto incontrato sulla pista ciclabile che stava percorrendo con la sua compagna vicino casa nel maggio scorso. «Il nostro ufficio, basandosi sulle testimonianze, sulle analisi dei Ris e sulle indagini effettuate, ha tracciato un profilo psicologico dell’assassino – aggiunge – Abbiamo un’indicazione che potrebbe trattarsi di una persona affetta da disturbi psichici, cronici o in fase acuta. Per questo motivo, all’inizio delle indagini, ci siamo rivolti anche agli ospedali e ai reparti psichiatrici per indagare su alcune persone».