Monaco di Baviera e le minacce alla sicurezza internazionale

Oggigiorno si collocano in primo piano i problemi dei paesi arabi. La Conferenza di Monaco, giunta alla sue 49° edizione, sta accogliendo alti ospiti tra cui il Ministro degli Esteri della Russia Sergej Lavrov, il vice Presidente degli USA Joseph Biden, il capo della diplomazia europea Catherine Ashton, il Segretario Generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, i Ministri degli esteri della Turchia e della Germania. I convenuti hanno da risolvere problemi tradizionali per il forum di Monaco: crisi in Europa, sicurezza nello spazio euro-atlantico, nell’Europa Sud-Orientale e in Caucaso, minacce del terrorismo e diplomazia nell’era digitale.

Nel 2011 a questi temi all’ultimo momento era stato aggiunto il problema della situazione in Egitto. Ora, a distanza di due anni, rivediamo questo tema tra i principali. Solo che questa volta ha una geografia più larga. Nel programma della 49° Conferenza questo problema è segnalato nei seguenti termini: “La Siria, il Mali e al di là dei loro confini: come si fa a risolvere le crisi?”. Il riferimento è non solo alla sicurezza di un paese, anzi di una regione concreta. La minaccia di espansione del terrorismo e dell’islamismo radicale incombe anche sui paesi europei. Anzi, l’hanno avvicinata essi stessi,- ritiene Veniamin Popov, ex Ambasciatore della Russia in Libia e nello Yemen.

I paesi occidentali devono trarne la dovuta lezione. Con le loro azioni portano al potere o rafforzano le posizioni degli islamisti. L’Occidente non ha appreso la lezione impartita dal caso Libia. In sostanza, anche con la Siria si sta faticosamente cercando di fare la stessa cosa. Di conseguenza si può generare un focolaio di tensione di tali dimensioni che non si sa come sarà possibile spegnerlo. Si vuole sapere come andranno avanti le cose? Gli americani e i loro alleati della Nato intendono ritirare le loro truppe dall’Afganistan dove i talebani stanno potenziando le loro posizioni. Quindi, ci saranno nuovi fronti – innanzitutto contro il mondo occidentale.

Secondo gli esperti è indicativa in questo senso la reazione degli Usa e della Russia all’attuale operazione in Mali. Gli Usa non vogliono espressamente avventurarsi nel conflitto e si limitano ad aiutare i francesi nel trasporto delle loro unità militari. Anche la Russia ha preso posizione all’incontro, sostenendo le azioni di Parigi.

Alla Conferenza di Monaco sarà discusso non solo il futuro della regione medio-orientale. Si prevede di discutere anche i problemi della sicurezza nello spazio Europa-Atlantico. Qui a comandare il ballo saranno la Russia e gli USA che a Monaco sollevano immancabilmente il tema della difesa dell’Europa e, sempre immancabilmente, si scambiano rimproveri. Peraltro, secondo gli esperti, l’attuale tensione nei rapporti tra Mosca e Washington non avrà un impatto negativo sul dialogo in materia di scudo antimissile europeo.

A proposito, due anni fa proprio a Monaco Sergej Lavrov e Hillary Clinton si erano scambiati gli strumenti di ratifica relativi al Trattato SALT dopo di che esso si era reso operativo. Ad onor del vero, i problemi all’ordine del giorno della Conferenza di Monaco non sono meno numerosi!

 

/S

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