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Circa un milione nel 2015. È questa l’aspettativa sull’arrivo dei migranti in Germania, espressa dal vicecancelliere Sigmar Gabriel. Lo scrive l’agenzia di stampa tedesca Dpa citando una lettera scritta dal vicecancelliere ai colleghi dell’Spd. Le stime finora si fermavano a 800 mila richiedenti asilo.
La pressione delle decine di migliaia di profughi giunti a Monaco di Baviera negli ultimi giorni ha convinto ieri pomeriggio il governo tedesco a tornare sui propri passi, con l’introduzione di controlli ai confini con l’Austria. La retromarcia è stata annunciata dal ministero degli Interni di Berlino per arginare l’imponente afflusso di rifugiati. Sono 19.100 i migranti arrivati nel week-end a Monaco di Baviera. Secondo queste stime nella giornata di ieri sono giunti nel capoluogo del Land del sud 7.100 persone. Stamattina le ferrovie tedesche hanno ripreso a funzionare normalmente dalla frontiera austriaca.
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Germania chiude frontiere e sospende treni migranti
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Portavoce Merkel, «le frontiere non sono chiuse»
La Germania non chiude le frontiere ai richiedenti asilo. Lo ha ribadito il portavoce di Angela Merkel. «I controlli temporanei – ha affermato Steffen Seibert nel corso di una conferenza stampa – non sono la stessa cosa di una chiusura delle frontiere. I rifugiati continueranno a venire in Germania e speriamo che ciò avvenga nel solco di un processo ordinato».
Ma la Germania manterrà «almeno per diverse settimane» la ripresa dei controlli dei documenti alle frontiere per far fronte all’arrivo dei migranti: lo ha affermato il ministro dell’Interno della Baviera, Joachim Herrmann, che ha anche criticato Italia e Grecia accusandole di non aver sorvegliato adeguatamente le frontiere esterne dell’Ue. «Non ha senso, e soprattutto non è nell’interesse dei profughi, permettere un simile caos», ha dichiarato Herrmann a proposito dei controlli ai valichi di frontiera, «e al tempo stesso qui è in gioco la sicurezza della Germania».
Il ministro bavarese della Csu ha spiegato i motivi della sua richiesta accolta da Berlino di ripristinare i controlli dei documenti per chi entra in Germania. «Dobbiamo avere più controllo», ha dichiarato all’emittente Bayerischer Rundfunk, «perché abbiamo notato negli ultimi giorni che molti di quelli che si trovano sulle nostre strade non sono veri profughi, si e’ sparsa la voce che sei fortunato se dichiari di essere siriano».
Herrmann ha poi attaccato Italia e Grecia ricordando che gli accordi di Schengen prevedono «l’obbligo di rafforzare i controlli alle frontiere esterne dell’Ue»: «Questo non è accaduto in alcuni Paesi, come Italia e Grecia, e non possiamo accettarlo».
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