Ludwig Hohlwein nasce Wiesbaden il 27 luglio 1874 da una facoltosa famiglia della borghesia cittadina.
Manifesta un precoce talento artistico nel disegno. Inizia lo studio dell’architettura alla Technischen Hochschule di München (Monaco di Baviera) con Friedrich von Thiersch (1852-1921), progettista del palazzo di giustizia. Termina i suoi studi alla Dresdner Akademie con Paul Wallot, di cui diventa assistente.
Nel 1895 esegue il suo primo disegno per il giornale dell’associazione accademica degli architetti, con cui collaborerà per altre realizzazioni grafiche. Al termine della carriera universitaria, dopo diversi viaggi di studio e formazione all’estero, si stabilisce definitivamente a Monaco di Baviera per svolgere la professione di architetto. Il suo atelier è nella Gabelsbergerstrasse, al numero civico 36.
Esegue diversi lavori tra cui l’Hotel Continental, il Kaufhauses Hermann Tietz (oggi Hertie), e padiglioni espositivi. Nel 1901 sposa Leonie Dörr da cui avrà due figlie, Leonie e Ellen, che vivono tuttora a Monaco. Nel frattempo, con diversi lavori di decorazione per case, libri, negozi, biglietti d’inviti, affina il suo talento grafico. Decora con dipinti ed acquarelli il Glaspalast di Monaco.
Il suo primo manifesto è del 1906 ed è dedicato ad una manifestazione sulla caccia, sua grande passione. Tra il 1906 e il 1914 la sua produzione di manifesti artistici e pubblicitari raggiunge il punto più alto. Nessuno riesce a competere con le sue creazioni moderne, originalissime ed innovative. Già nel 1909 il periodico Kunst und Dekoration di Darmstadt parla di lui definendolo “capostipite e maestro della grafica”.
La sua fama arriva anche all’estero: il quotidiano di Lucerna titola, parlando di lui: Münchner Plakatkönig, il re di Monaco del manifesto. Molti giovani autori di grafica pubblicitaria di Berlino (Lucian Bernhard, Julius Gipkens, Julius Klinger, Lucian Zabel) si ispirano a quello che ormai viene definito l’Hohlweinstil. Anche il suo particolare marchio di produzione, un segno grafico che con due sbarre parallele che uniscono l’umlaut del nome di München a quello di Ludwig Hohlwein, viene fatto segno di tentativi d’imitazione. Arrivano importanti clienti da tutto il mondo germanofono, che egli riesce ad accontentare grazie al suo talento ma anche alla sua eccezionale capacità lavorativa. In quegli anni industria ed arte formano, attraverso lo strumento del manifesto, un connubio moderno ed attraente: la grafica pubblicitaria inizia il suo momento di massimo splendore. Con l’inizio della prima Guerra mondiale la produzione di Hohlwein si orienta verso la causa patriottica: molti manifesti sono dedicati al sostegno dello sforzo bellico, alla mobilitazione, al soccorso dei feriti, dei mutilati e dei prigionieri di guerra.
Un suo famoso manifesto sui prigionieri di guerra sarà usato in Italia per la copertina del celebre libro di Ernst von Salomon Un destino tedesco, pubblicato in Italia dalle Edizioni de Il Borghese nel 1972. Negli anni ’20 collabora con diversi lavori con l’associazione patriottica Stahlhelm (Elmo d’acciaio).
Nel 1924 Hohlwein ha già disegnato oltre 3000 manifesti ed è diventato il più famoso artista pubblicitario del tempo, ricercato da ditte come Audi, Bahlsen, BMW, Daimler Benz, Erdal, Ernemann, Görtz Shoes, Kaffee Hag, Kulmbach, Leitz, Lufthansa, Marklin, Henkel. Una mostra del 1923 a New York lo rende famoso negli Stati Uniti e gli procura un contratto con la ditta del tabacco Camel and Fatima Cigarettes. Nel 1931 rifiuta un lucroso contratto e la richiesta di trasferirsi negli Stati Uniti. Iscritto al partito nazionalsocialista, Ludwig Hohlwein produce una gran quantità di opere di eccezionale qualità grafica per il NSDAP e le sue organizzazioni collaterali. Appaiono dagli anni trenta i famosi manifesti per le SA, le SS, l’Hitlerjugend, il BDM, il Winterhilfswerk che rappresentano la Zeitgeist con straordinaria efficacia.
Produce il celebre manifesto per le Olimpiadi invernali di Berchtesgaden del 1936. Una foto dell’anno ritrae Pierre Frédy Barone de Coubertin (1863-1937) dietro il manifesto olimpico di Hohlwein. La rivista Gebrauchsgraphik – International Advertising Art diretta dal Prof. Hermann Karl Frenzel (numero 7 del 1934) gli dedica un numero speciale dedicato ai sessanta anni dalla nascita dell’artista. In copertina c’è un disegno di J. U. Engelhardt che rappresenta Ludwig Hohlwein con l’inseparabile sigaro e il suo celeberrimo marchio. Il numero contiene 31 dei più famosi manifesti politici e pubblicitari per le ditte Original Alt Münchener Salvator Bier Abend, Chromolithogr. Kunstanstalt A. G. München, Muratti Ariston, e Springer Möller Farbwerke Leipzig. Nel 1944, a seguito del bombardamento del suo storico atelier di Monaco in Gabelsbergerstrasse 36, da cui non si era mai spostato, si trasferisce a Berchtesgaden.
Nel dopoguerra a Ludwig Hohlwein viene imposto il processo di denazificazione ed epurazione con il divieto di lavorare a causa delle sue scelte. Produce ancora pochi manifesti pubblicitari circondato dall’ostracismo dei vincitori. Muore a Berchtesgaden il 15 settembre 1949 dove viene sepolto insieme alla moglie Leonie Dörr deceduta nel 1951. La tomba, nell’Altfriedhof della cittadina bavarese, è anch’essa un piccolo capolavoro di arte grafica e Hohlweinstil.
* * *
Galleria d’Arte Thule rende accessibile, come sempre senza censure, una piccola selezione delle opere dell’artista anche quelle meno politicamente corrette. L’arte non ha per sua natura etichette politiche. Rappresenta semplicemente la bellezza della natura e dell’uomo. A noi è data solo la possibilità di scegliere se ammirarla liberamente o mettere i paraocchi dell’ideologia. Ampia selezione delle opere di Ludwig Hohlwein in: http://www.galleria.thule-italia.com/hohlwein.html