(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 giugno 2014- Sono una ventina i tecnici di soccorso speleologico impegnati in questi giorni in Baviera, appartenenti alla IX Delegazione Lombarda del CNSAS. Provengono da Milano, Como, Brescia e Bergamo. Rino Bregani, milanese, è stato il primo medico a raggiungere il ferito all’interno della grotta di Riesending-Schachthöhle, nei pressi di Brechtesgaden, in Germania, e a praticare le prime cure allo speleologo infortunato; è rimasto in grotta per ben 85 ore consecutive, un dato che rileva non solo l’eccezionalità dell’operazione, avvenuta a 980 metri sotto terra, ma anche la preparazione tecnica e fisica necessaria per affrontare interventi simili. Sono presenti anche il medico bresciano Corrado Camerini, specializzato nel soccorso sanitario speleologico, con una lunga esperienza in questo ambito, e Roberto Corti, comasco, tecnico e responsabile nazionale del settore speleologico del CNSAS. I mezzi e le strumentazioni tecnologiche portate sul posto, a disposizione del gruppo italiano, sono di grande aiuto per il coordinamento e la gestione dell’intervento.
Nella giornata di oggi, il medico del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) che alla profondità di – 900 m sta assistendo lo speleologo ferito oltre una settimana fa nella grotta bavarese Riesending- Schachtohle ha temporaneamente fermato la manovra di recupero per stabilizzare le condizioni del ferito e per effettuare i monitoraggi di routine in una speciale tendina in prossimità del Campo 4. Nel frattempo, diverse squadre di tecnici sono al lavoro per attrezzare i passaggi verticali sovrastanti al fine di predisporli alle manovre di recupero della barella. Alle 14 di oggi, presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Berchtesgaden, si è svolta una conferenza stampa cui hanno partecipato il Ministro dell’Interno del Governo Bavarese, il responsabile della Croce Rossa Bavarese oltre ai responsabili dei soccorsi nazionali che compongono il team di recupero internazionale: tedeschi, italiani austriaci e svizzeri. Il Responsabile Nazionale del Soccorso Speleologico del CNSAS, Roberto Corti, ha dichiarato che si tratta di un intervento particolarmente complesso e che non sono molti i tecnici in grado di arrivare a quelle profondità nelle condizioni fisiche e psicologiche necessarie per poter effettuare un recupero. Per questo, è importante una forte cooperazione internazionale per affrontare emergenze come quella che stiamo affrontando oggi. Le condizioni del ferito restano gravi ma appaiono sostanzialmente stabili. Saranno comunque necessari diversi giorni per concludere l’intervento.
Vittorio Aggio