PAVIA. “Einstein da Monaco di Baviera a Pavia: la casa, gli affetti, la fabbrica del padre, le gite fuori porta in Oltrepo” è l’incontro di domenica alle 14.30, in Aula Scarpa, con ritrovo all’ingresso centrale dell’Università in Strada Nuova 65. Introdotto da Lidia Falomo, direttore del Museo, ne parla Lucio Fregonese autore del volume: “Gioventù felice in terra pavese”. Lettura di alcuni passi delle lettere di Einstein a cura dell’Associazione donatori voce e visita al Museo per la storia dell’Università, dove sono conservate alcune lettere di Albert Einstein e successivamente ai luoghi che ricordano la presenza del grande scienziato in terra pavese.
A 60 anni dalla morte di Albert Einstein (18 aprile 1955), il grande fisico che ha rivoluzionato il mondo, sarà ricordato sotto una luce più strettamente personale con attenzione al periodo pavese ( a Pavia gli Einstein si traferirono nel 1895 da Milano dove era giunti da Monaco di Baviera l’anno prima) che lo ha visto giovane scanzonato e appassionato, attratto all’amenità delle colline dell’Oltrepò dove trovava accoglienza nella casa di amici, tra cui la famiglia Marangoni.
Si parlerà anche della sfortunata fabbrica elettromeccanica che il padre Hermann, insieme al socio Garrone, avviò in prossimità del Naviglio, ricordata dalla recente intitolazione del ponte attiguo “Ponte Einstein”. Un’altra targa collocata sul fronte di Palazzo Cornazzani, si riferisce all’abitazione, una bellissima casa, già abitata da Ugo Foscolo. L’appuntamento è organizzato dal Touring Club Italiano con il console Renata Crotti, dall’Associazione Alunni dell’Università di Pavia e il Sistema Museale d’Ateneo, in collaborazione con i volontari del Patrimonio culturale del Tci. Partecipazione gratuita.