BERLINO – Anche il presidente della Baviera Horst Seehofer ha confermato il collegamento fra il 51enne montenegrino arrestato la scorsa settimana sull’autostrada Salisburgo – Monaco con un armamentario a bordo e gli attentati di Parigi. “Nel quadro della lotta contro il traffico illegale di profughi, abbiamo compiuto un arresto che è collegato agli avvenimenti”, ha detto Seehofer.
Secondo la tv pubblica bavarese “Bayrischer Rundfunk” la polizia aveva trovato nell’auto del 51enne montenegrino fermato sull’autostrada Salisburgo-Monaco “prove molto chiare sul fatto che l’uomo fosse diretto a Parigi”. Prove che erano state valutate e poi comunicate come di routine ai partner dell’Interpol, come ha detto Ludwig Waldinger, portavoce della polizia criminale bavarese.
“Parigi ha reagito in maniera riservata”, ha scritto la tv bavarese sul suo sito. L’uomo era stato fermato per un controllo di routine la scorsa settimana, verso le 8 del mattino all’altezza di Rosenheim, in Baviera. Viaggiava su una Golf, in direzione ovest. L’autostrada A8 Salisburgo-Monaco è, negli ultimi mesi, uno dei percorsi più pattugliati dalla polizia che combatte il traffico illegale di profughi. In un primo controllo nel bagagliaio, i poliziotti hanno scoperto una pistola. Da lì sono partiti controlli più approfonditi, in diverse parti dell’auto.
Bilancio: 8 kalashnikov, 2 pistole, 1 revolver, munizioni, 2 bombe a mano e 200 grammi di Tnt. “Non esattamente l’armamentario classico con cui si rifornisce la criminalità organizzata”, ha commentato l’esperto di cronaca nera della tv bavarese. Indagini con la polizia montenegrina avevano accertato che l’uomo, che non ha mai risposto durante gli interrogatori, non era conosciuto né come islamista, né come criminale.
Inseguimento di un’auto con a bordo 4 uomini armati
Un’auto con quattro persone armate a bordo ha forzato un casello autostradale nelle Yvelines, a sud-ovest di Parigi.
Secondo fonti di Le Parisien, la polizia sta inseguendo l’auto, una Citroën Berlingo con quattro uomini pesantemente armati, individuata ad Ablis e diretta a Parigi.
Belgio implicato? Non ci sono prove
“Per il momento non c’è nessuna prova di un’implicazione belga” negli attentati di Parigi. Lo ha dichiarato il ministro dell’interno belga Jan Jambon alla TV pubblica fiamminga VRT.
Le informazioni di stampa relative alla targa belga di una delle auto che sarebbero state usate dagli attentatori “sono elementi che ci sono ugualmente giunti e sono investigati dalla procura federale”, ha aggiunto, “ma per il momento non ho nessuna prova della loro veridicità”.