Correva l’anno 1997. All’Olympiastadion di Monaco di Baviera la Coppa dei Campioni tornava a parlare tedesco 14 anni dopo il successo dell’Amburgo nella finalissima di Atene 1983. Ad alzarla al cielo il Borussia Dortmund, pieno di giocatori ripudiati dal calcio italiano (Paulo Sousa, Reutler, Riedle, Sammer e Moller), che saliva sul trono d’Europa superando la grande Juventus di Lippi. Un successo stratosferico per un’autentica outsider, capace di eliminare in semifinale una corazzata del calibro del Manchester United.
Una notte da squadra piccola per i bianconeri, sfortunati nel colpire 2 legni, infilata in contropiede e stritolata nel punteggio: 3-1 il risultato finale. Una debacle per la Vecchia Signora, che fallisce il grande slam inchinandosi di fronte a una compagine agguerrita. E’ l’orgoglio a fare la differenza. Nel mezzo, alcune decisioni piuttosto discutibili dell’arbitro Puhl. La Juve, con la stella Del Piero in panchina perché appena recuperato da un infortunio, parte bene e recrimina subito per un rigore negato per fallo ai danni di Jugovic. Poco dopo Riedle batte Peruzzi con un rasoterra di sinistro da distanza ravvicinata e Moller su calcio d’angolo beffa una retroguardia tutt’altro che impeccabile. La Juve è stordita, colpisce un palo con Zidane e si vede annullare un gol per fallo di mano di Vieri. A inizio ripresa entra Del Piero, che dopo nemmeno 20 minuti con un autentico capolavoro accorcia le distanze con un gol di tacco che riaccende le speranze italiane. Poco dopo “Pinturicchio” viene strattonato in area di rigore ma l’arbitro fa di nuovo finta di niente. La Juve, sbilanciata in avanti, subisce il colpo del k.o. con un pallonetto del giovane Ricken che fa impazzire l’Olympiastadion.
Finisce così, con gli juventini battuti che vanno ad applaudire i propri tifosi sotto la curva della delusione.
Da quella drammatica notte sono passati 15 anni. La storia si ripete e mette nuovamente di fronte le due compagini. Non in una finalissima, ma in un ottavo importantissimo. Questa sera allo Stadium di Torino il primo atto di uno scontro che si annuncia avvincente.
La recente storia racconta di una Juventus che vince il campionato italiano da 3 stagioni, senza però ottenere grandi risultati nelle coppe internazionali. Il Borussia si è risollevato in campionato, dopo aver toccato persino il fondo della classifica. Ma in Germania ha vinto consecutivamente due campionati tra il 2010 e il 2012. E nel 2013 ha raggiunto la finale di Champions persa poi contro i rivali del Bayern.
Klopp ha tutti gli uomini a disposizione e dovrebbe puntare sulla freschezza di Immobile, favorito sul neo acquisto Kampl.
Allegri si gioca la carta Morata, preferito a Llorente e sulla trequarti rispolvera Vidal.
E’ una settimana cruciale per la Juve, la più importante della stagione. Oggi il Borussia lunedì il big match scudetto con la Roma per chiudere definitivamente i giochi scudetto. Vietati passi falsi, vincere è l’unica cosa che conta.