L’autentica genesi della bevanda più conosciuta al mondo è nel cuore dell’Europa, tra Monaco e Salisburgo, tra le centinaia di qualificate birrerie artigianali. È un viaggio nella terra di Ludwig II ricca di storia, di suggestive eccellenze naturalistiche. E di inaspettati campi da golf.
di Paolo Ferrari
Da dove partiamo? Dall’inizio, naturalmente. Cioè da un documento dell’anno 768 trovato nei pressi di Monaco di Baviera, dove si certifica che sui terreni dell’abbazia di Weihenstephan, in quell’anno, veniva coltivato luppolo. Probabilmente la produzione di birra iniziò più o meno 1.250 anni fa, anche se il birrificio tutt’ora esistente fu effettivamente autorizzato dalla città di Freising nel 1040, data di fondazione adottata dall’azienda bavarese, che può così fregiarsi del titolo di produttore di birra più antico al mondo. Si chiama Bayerische Staatsbrauerei Weihenstephan (www.brauerei-weihenstephan.de), e si trova una quarantina di chilometri a nord di Monaco di Baviera, lungo la A92, punto dal quale inizia l’itinerario golfistico (con forti implicazioni alcoliche) di quella che viene comunemente chiamata la Via della Birra.
Attualmente il birrificio di Freising, divenuto nel frattempo un’azienda a partecipazione pubblica, ha un giro d’affari di circa 25 milioni di euro l’anno, ed esporta una dozzina di tipi diversi di birra in circa 30 paesi nel mondo.
Venti chilometri più a sud, nella cittadina di Erding, seconda tappa presso la birreria Erdinger Brau (www.erdinger.de), dove si produce una weizen dall’aroma fresco, lievitato, dal gusto di pane, piacevolmente acidulo, con una spuma molto fine e persistente, e un colore ambrato chiaro. Lungo la SS 388, in località Feldkirchen, all’interno di un edificio di pietra scura che ospitava un mulino, si produce invece la Flieger Brau (www.fliegerbraeu.de), un’etichetta apprezzata soprattutto dagli autentici estimatori.
Il nostro itinerario prosegue lungo la SS 304 dove, un paio di chilometri prima di Bad Aibling, raggiungiamo una località fatata, dominata da uno splendido castello accanto al quale sorge la birreria Maxlrain (www.maxlrain.de). E qui, amici, chapeau: siamo nell’unico luogo al mondo in cui si produce la birra scura senza l’aggiunta del caramello, ma solo attraverso una triplice cottura del malto che conferisce questo colore alla birra in modo naturale. Maxlrain dispone inoltre una propria sorgente di acqua purissima, utilizzata solo per la produzione della birra, sulle cui etichette compare il castello della famiglia Von Lobkowicz, attuale proprietaria della birreria.
La tappa successiva ci porta nel regno di Ludwig II dove, in una casa alla periferia di Grabenstatt, Oliver Lange produce una delle migliori birre di tutta la Baviera. In virtù di una particolare concessione, la birra della Chiemsee Brau (www.chiemseebraeu.de) può essere venduta subito dopo la produzione: aspetto che permette di gustare la freschezza del prodotto, una parte del quale può quindi essere consumato solo presso la birreria.
Lasciata la zona dei laghi bavaresi, ci dirigiamo senza esitazione in Austria per l’ultima tappa del nostro viaggio. Salisburgo non ha bisogno di presentazioni, ma vale la pena di fermarsi per una sosta conclusiva alla Brauhaus Gusswerk (www.brauhaus-gusswerk.at), probabilmente l’unico produttore al mondo che serve birra biologica secondo le severe norme Demeter.
La strada del golf
La Baviera sud orientale, facilmente raggiungibile dall’Italia con l’Autostrada del Brennero, è orograficamente molto ben predisposta per ospitare percorsi golfistici. Le dolci ondulazioni del terreno, le possenti alberature, l’infinita rete di laghi, fiumi e torrenti che la punteggiano e l’attraversano, hanno reso molto agevole il compito dei progettisti che hanno localizzato almeno 20 percorsi di ottimo livello tra Monaco e il confine austriaco del Salisburghese. Il Golf Club München Eichenried si trova più o meno alla stessa distanza (circa 10 chilometri) dai tre birrifici a nord est di Monaco di Baviera, dai quali abbiamo iniziato il nostro itinerario alla ricerca delle birre artigianali più originali e qualificate.
Nel corso del BMW International Open di un paio di anni fa, il tracciato di gara scaturì da un cervellotico cocktail che conteneva ingredienti (leggasi buche) dei tre percorsi par 36 di questo club, uno dei più prestigiosi dell’immediata periferia del capoluogo bavarese. Steso un velo pietoso sul fastidioso frastuono degli aerei che atterrano e decollano continuamente dal vicino aeroporto internazionale, raccontiamo di un bel disegno di Kurt Rossknecht che si sviluppa su un terreno di quasi 150 ettari, ricco di fairway ben strutturati, alberature possenti, ruscelli e ostacoli d’acqua (una dozzina, lungo i tre tracciati) e poco meno di un centinaio di bunker, che lo proiettano immediatamente nella categoria dei “duri”. Nel circolo, oltre alle dotazioni di base, troviamo anche 6 buche di pratica, la Golf Academy Munich Eichenried guidata da Patrick Wolferstätter, e un ottimo ristorante. Tra i 1.400 soci del club, anche 300 under 16 che sperano di emulare il loro idolo Marcel Siem, cresciuto a pane e driver tra questi fairway.
Circa 60 chilometri più a sud (autobhan E52, superstrada 304 e strade regionali 2079 e 2089), ecco il secondo campo che merita una visita, non fosse altro per il fatto che le 18 buche (+ 9 executive) del Golf Club Schloss Maxlrain, si trovano accanto alla birreria e al castello omonimi descritti poc’anzi. Disteso su circa 140 ettari pressoché pianeggianti, è considerato uno dei campi da golf più curati e scenografici della Germania: un vero e proprio golfpark dominato da un pregevole castello del XIX secolo e da un bellissimo abete rosso che ha probabilmente visto più di 200 primavere. La catena delle Alpi Bavaresi costituisce infine il suggestivo fondale che fa capolino dietro le chiome di decine di alberi secolari lungo il percorso. Difficile, ma non troppo; stimolante e piacevole, questo club affascina anche e soprattutto per la sua atmosfera vagamente inglese e un po’ snob (i giocatori esterni sono tollerati, ma non esageriamo…). Dal punto di vista tecnico, diremo infine che il rough è implacabile, e che l’acqua fa la sua apparizione in diversi punti del tracciato, come nel caso della 11, un par 3 assassino di 118 metri considerato inespugnabile. Accanto alla club house, anche un 9 buche executive molto frequentato. Discreto il ristorante, mentre al bar servono naturalmente birra Maxlrain a chilometro zero.
Il lago di Chiemsee, chiamato anche il mare di Baviera, è a meno di un’ora d’auto da qui, e il prossimo circolo da visitare – il Golf Club Chieming e.V – si trova proprio sulla sua sponda orientale in una località chiamata Hart, alle spalle di quello che può essere considerato il capoluogo di questo territorio lacustre. L’imponenza di una splendida quercia ultracentenaria accoglie i visitatori che si accingono ad entrare nella clubhouse di questo 18 buche che si sviluppa su un terreno completamente piatto, se si escludono la 15 e la 16 disegnate intorno all’unica, piccola collinetta ai margini del campo. Il percorso è peraltro molto suggestivo grazie alle imponenti alberature – larici, tigli e querce – che lo caratterizzano, ed estremamente abbordabile per via dell’ampiezza dei fairway e dei green (mediamente 550 metri quadrati). Molto frequentato e apprezzato dalle giocatrici (oltre il 40% dei soci è di sesso femminile), questo campo è adatto anche a golfisti con handicap alto. L’unico punto in cui occorre prestare attenzione è il fuori limite che costeggia tutta la 3, un par 3 di 200 metri. Criticabile, a nostro modo di vedere, la scelta di sistemare la terrazza in un punto dal quale non si vede il campo.
Il confine con l’Austria è a meno di 50 chilometri ed è lì che dobbiamo puntare per raggiungere l’ultimo oggetto del desiderio (golfistico, naturalmente) del nostro viaggio: il GC Salzburg Eugendorf, situato ai margini della cittadina omonima, conosciuta come Tor zu Salzburg (Porta di Salisburgo). Autodefinitosi un percorso da campionato a 18 buche di nuova generazione, il tracciato è effettivamente molto intrigante, un’autentica sfida per i golfisti esperti e un’avventura per i principianti, che probabilmente non gradiranno i molti ostacoli d’acqua disseminati lungo i fairway. Segnaliamo i nuovi golf cart ipertecnologici, paragonabili solo con quelli dei più costosi ed esclusivi club degli USA, e registriamo che presso l’Old English Gentlemens Club si respira un’atmosfera sofisticata e signorile, che ben si coniuga con un ristorante di altissimo livello e un museo del golf niente affatto banale nella clubhouse. Tra le trappole più pericolose la 2, un marcato dog leg a sinistra di 376 metri (par 4), con il green preceduto da un piccolo canyon. Il circolo fa parte di un network chiamato The Symphony of Golf, che include anche il Golf Countryclub Schloss Fuschl (tel. +43 6229 2390), e la Golfclub Salzburg Golfacademy (tel. +43 6245 76681), il cui logo è curiosamente rappresentato da un toro inferocito che se la prende con la bandiera di un green.
L’Oktoberfest e la civiltà del bere
Una buona birra nasce solo da materie prime scelte: acqua, malto d’orzo con aggiunta di luppolo e lievito. In Germania si parla di altbier soprattutto nell’area di Dortmund. La kolsch è invece la birra di Colonia, e le weizenbier sono specialità preparate con miscele contenenti da un quarto a un terzo di malto di frumento. La birra più diffusa è la lager, birra a bassa fermentazione, la più famosa delle quali è la pilsner o più brevemente pils, nome derivato dalla città di Pilsen in Boemia. Altre birre tedesche a bassa fermentazione sono la bock, la doppelbock e la marzen, specialità gettonatissima durante l’Oktoberfest, un festival popolare che si tiene ogni anno a Monaco di Baviera negli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre. È l’evento più famoso ospitato nel capoluogo della Baviera, con circa sei milioni di visitatori ogni anno e un consumo di 7,5 milioni di boccali di birra. Si tiene nella tradizionale area di Theresienwiese (42 ettari), dove vengono allestiti 14 giganteschi stand chiamati Bierzelte in grado di ospitare fino a 10.000 persone ognuno, dove vengono servite le sei marche di birra storiche di Monaco di Baviera (Paulaner, Spaten, Hofbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu) autorizzate a produrre la bevanda per l’occasione.
Il castello di Ludwig II
Al centro di un’isola sul lago di Chiemsee sorge uno dei tre spettacolari castelli che Ludwig II di Baviera fece costruire durante il suo breve regno. La facciata principale è una fedele ricostruzione del celebre castello di Versailles, che Ludwig volle riprodurre per sottolineare la sua grande ammirazione per il Re Sole. Lo sfortunato monarca abito però solo per nove giorni nella regale residenza, pochi mesi prima della sua tragica morte avvenuta nel giugno del 1886. Progettato dall’architetto Dollmann, il castello è una ricostruzione perfettamente consona allo spirito del sovrano bavarese. Dal Salone delle Scale alla sontuosa camera da letto, allo sfavillante Salone degli Specchi, tutto ricorda il Re Sole e la sua grandeur. La sua costruzione richiedette sei anni (dal 1878 al 1884), e comportò investimenti molto ingenti che prosciugarono le casse del regno e, di fatto, decretarono l’inizio della fine per Ludwig II. La nuova Versailles, come viene comunemente chiamato il castello di Herrenchiemsee, si trova sull’Isola degli Uomini, così chiamata perché ospitava un convento di canonici agostiniani, e si contrappone alla vicina Fraueninsel, l’isola delle donne, che ospita tuttora una comunità di monache benedettine. Entrambe si trovano al centro del lago, la cui sponda meridionale lambisce l’autostrada Monaco-Salisburgo. Tra le stanze di maggiore rilievo: la camera da letto di parata, il luogo dell’udienza serale e del mattino, ricchissimo di stucchi, arredi e tessuti di grande pregio, e la galleria degli specchi, che misura 98 metri (quella di Versailles si ferma a 73 metri), arricchita da 44 candelabri e 33 lampadari che molti critici d’arte, in quanto a maestosità, ritengono superiore all’originale.
A casa di Benedetto XVI
Il territorio triangolare formato dai fiumi Inn e Salzach, che si uniscono in prossimità di Simbach, e il confine della Baviera con il salisburghese, rappresentano uno dei principali centri di pellegrinaggio europei e, da oltre 1.250 anni, il centro spirituale della Baviera. La Cappella delle Grazie di Altotting, la sua Madonna Nera e l’altrettanto famoso cavallino d’oro custodito nella Sala del Tesoro della collegiata che sorge accanto alla chiesa, fanno di questa regione il principale centro di culto mariano di tutta la Germania. Oltre un milione di pellegrini visita annualmente la Cappella delle Grazie, resa famosa dai principi bavaresi che fecero deporre il proprio cuore in urne d’argento davanti alla Madonna Nera, dando così vita al culto che ha fatto definire questo territorio – dove è nato e cresciuto papa Ratzinger – il cuore della Baviera. Migliaia di ex voto ricoprono infatti tutte le pareti e le volte del porticato della basilica, quasi sempre occupato da gruppi di pellegrini che sfilano ordinatamente in processione, per rendere omaggio alla Vergine.
SCORE CARD
Golfclub München Eichenried (progetto Kurt Rossknecht)
Münchener Strasse 57, D-85452 Eichenried
tel. +49 8123 93080 – info@gc-eichenried.de; www.gc-eichenried.de
9+9+9 buche, percorsi da mt. 6.185, 6.173, 6.052, par 74 + 73 + 73
Green fee: da 80 a 110 euro
Golf Club Schloss Maxlrain e.V. (Paul Krings)
Freiung 14, D-83104 Maxlrain
tel. +49 8061 1403 – info@golfclub-maxlrain.de – www.golfclub-maxlrain.de
18 buche, mt. 6.370, par 72
Green fee: da 66 a 95 euro; under 30, sconto 38%
Golf Club Chieming e.V. (Thomas Himmel)
Kötzing 1 – 83339 Chieming-Hart
tel. +49 8669 87330 – info@golfchieming.de – www.golfchieming.de
18 buche, mt. 6.250, par 72
Green fee: da 55 a 75 euro
Golfclub Salzburg Eugendorf (Peter Mayerhofer Christoph Schilchegger)
Golfplatz 1, A-5301 Eugendorf, Salzburg
tel. +43 6225 70000 – eugendorf@golfclub-salzburg.at – www.golfclub-salzburg.at
18 buche, mt. 6.293, par 72
Green fee: 75 euro. Under 25, sconto del 50%
BLOC NOTES
Dove dormire
Hotel Gut Ising, Kirchberg 3, 83339 Chieming – tel. +49 8667790 – www.gut-ising.de. 105 stanze, suite e junior suite arredate in stili diversi, in otto antiche case coloniche, accanto al 9 buche omonimo.
Mövenpick Hotel München-Airport, Ludwigstrasse 43 – D-85399 Hallbergmoos – tel. +49 811 8880 – www.moevenpick-hotels.com. A sette chilometri dal GC Heichenried.
Landhotel Gschirnwirt, Alte Wiener Str. 49 – A-5301 Eugendorf bei Salzburg. – tel. +43 6225 8229 – www.gschirn.at. Antico edificio a conduzione familiare, dove servono un dolce ai mirtilli (Schwarzbeerdatschi) da primato. A 200 metri dal golf.
Dove mangiare
Ristorante Hochfellnhaus, (tel.08662 8233 – www.hochfellen.de), situato sul monte Hochfellen, la ringhiera del Chiemgau. (Cabinovia dalla cittadina di Bergen, a 10 chilometri dal Chiemsee).
Ristorante Genuss Art, Kirchzeile 12, Bad Aibling (tel. +49 08061 3505245 – www.genuss-art-rolew.de). Suggeriamo l’entrecote di toro giovane (400 gr.) con patate a dadini, rucola, pomodorini e scalogno.
Trattoria Cà del Bosco, Roider Jackl Weg 1, 85356 Freising (tel. +49 816185100 – www.trattoriacadelbosco.de). Da provare gli straccetti di manzo con rucola e peperoncino.
Contatti
Germania Turismo: www.germany.travel, tel. 02 26111598, turismo@germany.travel , www.bavieraturismo.it. Austria Turismo: www.austria.info, tel. 02 4675191, www.salzburg.info/it.
Weekend con la sacca
Chiemsee Touristik (si parla italiano), tel. +49 805349084 – +49 1728238446 – info@chiemsee-touristik.com, propone un soggiorno golfistico di tre notti (giov-sab) nell’aprile/maggio 2016, nel territorio del lago di Chiemsee, con sistemazione in ottimo hotel tre stelle con trattamento b/b, al prezzo di 498 euro, inclusa la green card (4 green fee su 12 percorsi a scelta) e la visita al castello di Ludwig II sull’isola degli uomini (ingresso castello + museo, e traghetto AR). Guida italiana, a richiesta.
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