Il Natale bavarese, una festa tutta da gustare

(di Marzia Apice)
(ANSA) – ROMA, 12 DIC – Acqua, luppolo, malto d’orzo: sono
questi gli ingredienti che una buona birra deve avere. Almeno
secondo la legge sulla purezza della birra, emanata nel 1516 in
Baviera (e poi estesa a tutta la Germania) proprio per impedire
che quello che all’epoca veniva considerato un alimento al pari
del pane fosse rovinato con ingredienti poco consoni o
addirittura bizzarri. Da allora a oggi molto è cambiato, e anche
per questa antica e celebre bevanda è venuto il tempo di
multinazionali e produzione di massa.
Eppure per chi si trova in Baviera nel periodo natalizio,
oltre ai ninnoli nei mercatini, i negozi eleganti, il folklore e
le chiese barocche, l’occasione è propizia per assaggiare una
birra ancora artigianale e di alta qualità, prodotta in piccole
aziende familiari, e consumata dai tedeschi più tradizionalisti,
ossia quelli che oltre a esserne grandi bevitori sono anche veri
e propri cultori.
Sbaglia infatti chi pensa per esempio che a Monaco la birra
sia solo Oktoberfest. Coloro che non sono attratti dalla
dimensione ”affollata” di questo grandissimo fenomeno, capace
di attirare ogni anno migliaia di appassionati da tutto il
mondo, possono approfittare di una visita nella città anche per
conoscere due storiche birrerie in centro, la Hofbraeuhaus
(hofbraeuhaus.de) e il Bier und Oktoberfest Museum (la più
antica casa di Monaco, datata 1340, dove si può assaggiare la
birra del birrificio Augustiner, bier-und-oktoberfestmuseum.de).
   
Qui la birra è ancora quella di tanti anni fa e lo dimostra il
fatto che queste due birrerie hanno un nutrito pubblico di
clienti fissi, riconoscibili perché hanno addirittura il proprio
boccale personale conservato sotto chiave in appositi spazi
all’interno dei locali. Provare per credere.
Se poi durante il viaggio bavarese, mentre si gira tra i
banchi dei mercatini natalizi di Monaco e delle tante cittadine
del territorio, ci si vuole riempire lo stomaco con qualche
delizioso street food non c’è che l’imbarazzo della scelta.
   
Oltre alla birra c’è infatti molto di più e i buongustai lo
sanno bene. Tanti sono i piatti tipici che la Baviera offre, da
assaggiare direttamente passeggiando in strada, oltre che seduti
nei ristoranti. I golosi di carboidrati non possono perdere il
rahm schmankerl, un pane fatto con pochissimo lievito, 2/3 di
farina di segale, 1/3 di farina 00 e messo al forno a cuocere
ricoperto di panna acida, pancetta e porro; o gli immancabili
Brezel, il pane salato dall’inconfondibile forma a ciambella
intrecciata, le zuppe calde con carne, legumi e verdure, che
sono un toccasana quando la temperatura scende, e ovviamente la
Weisswurst, la salsiccia bianca bavarese.
Per scaldarsi le mani intirizzite dal freddo della Baviera
invernale c’è il gluehwein, il vino rosso zuccherato, speziato
con cannella e scorza d’arancia e servito rigorosamente in
tazza, mentre per addolcire palato e cuore si possono assaggiare
lo stollen, un dolce tipico natalizio con frutta secca e
canditi, e i bellissimi (oltre che buoni) biscotti di Natale, di
varie forme e dimensioni, fatti con un impasto di farina, uovo,
zucchero a velo, burro, scorza di limone, nocciole tostate in
polvere, marzapane e un pizzico di sale. Questi biscotti
piacciono tanto ai bambini e sono facili da fare anche a casa
(cuociono in forno per 15 minuti): ci si può divertire a
decorarli con granelli di zucchero, glassa al cioccolato e
marmellata.
   

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