Per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra mondiale il “Mein Kampf”, libro chiave dell’ascesa politica di Adolf Hitler, verrà dato alle stampe per essere reimmesso nuovamente nel mercato editoriale tedesco.
Una scelta che nasce da una constatazione oggettiva: il 31 dicembre 2015, a 70 anni dalla morte del führer, scadono infatti i termini di possesso dei diritti d’autore da parte del Land della Baviera, al quale furono affidati dagli Alleati all’indomani della capitolazione del regime. Adesso l’Istituto di storia contemporanea ha deciso di rilevarli e di pubblicare il manifesto del Partito Nazista in 4 mila copie. Non una provocazione, dunque, ma una rilettura storica di un manifesto che ha segnato drammaticamente gli anni della Seconda Guerra mondiale. Con una postilla per tutti i lettori, come sottolinea Andreas Wirsching Christian Hartman, direttore dell’Istituto: il volume sarà corredato di analisi del testo e pagine di approfondimento, con la volontà ben chiara di voler “destrutturare completamente la propaganda di Hitler e quindi di minare il potere simbolico che il libro ancora possiede”. Scritto nel 1924 durante la detenzione per il fallito colpo di stato di Monaco del 1923, il “Mein Kampf” venne pubblicato per la prima volta nel 1925 in due volumi, otto anni prima dell’ascesa al potere di Hitler.
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