Il “Mein Kampf” di Adolf Hitler torna per la prima volta nelle librerie …

In Germania non esiste tabù letterario, e non solo, più grande che quello del Mein Kampf di Adolf Hitler, il manifesto ideologico che ha delineato il programma del partito nazista. Oggi però gli storici dell’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco di Baviera  stanno per infrangere questo veto, complice anche la scadenza dei diritti di copyright sul testo. Il primo gennaio 2016, infatti, verrà resa disponibile al pubblico tedesco la prima ristampa del testo, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra mondiale. L’Istituto ha precisato che il libro uscirà in due volumi per un totale di 1.948 pagine, a un prezzo di 59 euro. Sarà corredato da 3500 note preparate da un pool di illustri storici utili a contestualizzare le tesi contenute nel volume.

Sarà dunque pubblicato con il suo corpo originario ma, al suo interno, saranno presenti annotazioni che esporranno “le menzogne, le mezze verità e le feroci invettive – come spiega l’istituto stesso – presenti dietro la visione nazista. Un punto di vista ostile e colmo d’odio che si concluse con la morte di decine di milioni di persone”. Note che serviranno a chiarificare al lettore determinati passaggi, da quelli più difficili e oggi meno comprensibili a quelli in cui la realtà veniva piegata al volere del Führer. “L’edizione 2016″ si intitolerà “Hitler, Mein Kampf – Un’edizione critica” e sarà pubblicata con una copertina grigia senza alcun materiale illustrativo. “Vogliamo togliere a questo libro qualsiasi tipo di valore simbolico attraverso una vasta e approfondita opera di destrutturazione. – ha riferito in una nota L’Istituto di Storia Contemporanea – Difficilmente si può trovare nella storia della letteratura un libro simile, così pesantemente influenzato da miti che trasudano un’aura misteriosa e proibita, capaci di suscitare ansia e disgusto nel lettore, ma soprattutto in grado di condizionarlo, traviarlo”.

Il “Mein Kampf” (La mia lotta) fu scritto da Adolf Hitler nel 1924, mentre scontava nove mesi di prigione, nel carcere di Landsberg am Lech, per il fallito colpo di stato di Monaco del 1923, e pubblicato per la prima volta in due volumi nel 1925, otto anni prima della sua ascesa al potere come Cancelliere del Reich. Una prima parte del testo venne dettata da Hitler all’amico di prigionia Rudolf Hess, ritenuto da molti il più fedele fra i suoi seguaci, durante il periodo di reclusione. Dopo la morte del Fuhrer, gli Alleati ne affidarono i diritti al Land della Baviera, che ha sempre negato le autorizzazioni alla pubblicazione. Il 31 dicembre 2015 però, 70 anni dopo la morte di Hitler, scadono i termini del diritto d’autore e l’Istituto di storia contemporanea ha deciso di ripubblicarlo in 4mila copie.

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