I bavaresi, soprattutto quelli che vanno in giro con l’adesivo Freistaat Bayern (Stato libero di Baviera), sono orgogliosi del loro re Ludovico II, il re “matto” (anche se forse lo fu solo per una congiura di palazzo), grande protettore di Wagner, e sovrano pieno del gusto romantico dell’epoca.

In Ludovico, nella suo temperamento forse anche stravagante, nel suo gusto così lontano dal severo gotico tedesco, i bavaresi vedono tutta la differenza che passa tra l’essere bavarese e l’essere prussiano.

Meno noto del castello di Neuschwanstein, quello di cenerentola per intenderci, il castello di Linderhof era però quello preferito da Ludwig, che lo aveva pensato come rifugio personale.

Un palazzo-castello piccolo, considerate le dimensioni delle altre residenze regali dell’epoca, ma progettato e arredato per stupire. All’interno stanze riccamente arredate (oggi diremmo troppo), che già nel 1878 stupivano gli ospiti, con la magia delle luce delle prime lampadine elettriche.

All’esterno un parco giardino tra i più belli di Germania e d’Europa, che nel retro, in piccolo, riprende l’enorme parco della Reggia di Caserta, dove si inseriscono il chiosco moresco, la casa marocchina e la grotta di Venere, costruite per il divertimento del re e dei suoi ospiti.

Il castello di Linderhof nella Baviera del sud, vicino ad Oberammergau, a 100 chilometri da Monaco di Baviera (dove sono iniziati i preparativi per l’Oktoberfest 2013), 350 da Verona, da aprile a metà ottobre apre dalle 9 alle 18, altrimenti dalle 10 alle 16.

La grotta di Venere e i padiglioni sono aperti solo nel periodo aprile-ottobre, con biglietti d’ingresso ad 8,5 euro, 24 euro per entrare anche nei castelli di Herrenchiemsee e Neuschwanstein. Da vedere in Baviera.

Foto Wikimedia Commons.