HomeNewsEsteriSei comunista? Allora per te niente conto in banca!

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E’ la singolare vicenda capitata in Germania a Kerem Schamberger, un ventisettenne incensurato e senza debiti che però ha ‘la colpa’ di essere il segretario del Partito Comunista Tedesco (Kpd) della città di Monaco di Baviera. La Banca discriminante è la Commerzbank

Se in Italia i comunisti “duri e puri” sono ormai in via di estinzione, con tanti che hanno sostituito il vecchio motto “Falce martello” con altri del tipo “Falce sportello” o “Banca martello” preferendo a una vita rigorosamente modesta conti in Banca invidiabili e azioni in Borsa, in Germania c’è ancora chi crede a un certo modello di vita, al punto da essere respinto come la peste dalle Banche stesse. Non solo, vedendo respinti come clienti tutta la propria famiglia.
Una decisione, quella della Commerzbank, in controtendenza col resto dell’Unione Europea, dove è in voga sempre più la tendenza di governi e sistema finanziario di convincere – se non obbligare – i cittadini a depositare i propri risparmi in banca o addirittura a investirli in rischiosi e fantasmagorici derivati.

Un comunista anti-banche

Ma la Banca di Monaco di Baviera ha pensato che un cliente come Kerem Schamberger è meglio perderlo che trovarlo. Kerem è un ventisettenne incensurato e senza debiti che però ha ‘la colpa’ di essere il segretario del Partito Comunista Tedesco (Kpd) della città di Monaco di Baviera.
Quando la Commerzbank si è accorta che il correntista era niente meno che un “bolscevico” ha deciso di chiudere i conti di tutta la famiglia, nel dicembre scorso. Da comunista Schamberger va dicendo che visto che molte banche, essendo state salvate con fondi pubblici, andrebbero nazionalizzate.

Minacce di chiusura anche alla madre

A riportare la notizia è stato il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, che racconta anche lo stupore e l’incredulità della madre di Kerem, quando la banca l’ha chiamata al cellulare per comunicarle che, nel caso non avesse differenziato il suo conto da quello del figlio, il quarantaduennale deposito della signora sarebbe stato chiuso.
Alla chiusura dei conti non è seguita nessuna spiegazione. D’altronde la banca ricorda che non è obbligata a fornire spiegazioni a nessuno e che in ogni momento può chiudere i conti di chiunque.
C’è da credere comunque che i depositi di Kerem e famiglia non ammontassero a cifre particolarmente consistenti. Slogan ideologici a parte. Perché un comunista coi soldi depositato è pur sempre un buon cliente. Un conto quasi in rosso insomma, in tutti i sensi…

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