Dove frodare è una cosa seria
Durante il dibattimento sono emerse delle aggravanti, come grosse somme nascoste in conti svizzeri, che hanno obbligato la giuria a dichiarare la colpevolezza dell’imputato
di Massimo Melani
Uli Hoeness
Huli Hoeness, ex stella del calcio mondiale e presidente dimissionario
del Bayern Monaco, condannato dal tribunale tedesco per non aver pagato le
tasse, ha detto di rinunciare all’appello e di accettare il verdetto della
corte di Monaco di Baviera.
Che dire di fronte a tale notizia… che in Italia personaggi
simili sono pura fantasia?
Che da noi frodare è un normale verbo da coniugare come
mangiare, dormire, amare…
Che scelte di questo genere ti fanno capire che l’umanità
non è solo inganno, malaffare e ingiustizia?
Hoeness ha capito di avere sbagliato e vuole pagare, e
questa decisione è venuta dopo una discussione realizzata con l’intiera
famiglia, una questione toccante per la sua dignità e moralità.
Ha, infatti, tenuto a ribadire che “l’evasione fiscale è stato il più grande errore della mia vita ed è
anche per questo che lascio il Bayern”.
Ma, subito dopo la sentenza, con cui era stato condannato a
3anni e sei mesi, l’ex attaccante della nazionale tedesca, aveva espresso il
suo desiderio di non ricorrere in appello, autodenunciandosi dopo aver avuto un
colloquio con la Merkel.
Durante il dibattimento sono emerse delle aggravanti, come
grosse somme nascoste in conti svizzeri, che hanno obbligato la giuria a
dichiarare la colpevolezza dell’imputato.
Huli Hoenes ne poteva uscire malissimo da questa brutta
vicenda, ma il suo gesto è uno di quei casi ove lo stato di diritto trionfa,
facendo il suo percorso.
E, pertanto, il comportamento seguito al verdetto, riabilita
in parte un uomo che ha rinunciato alla sua difesa ammettendo la propria colpa.
Il grande problema comunque, causato anche da chi porta il
proprio denaro nei cosiddetti paradisi fiscali, è da ascrivere a debito proprio
a certuni responsabili di banche che occultano illegalmente i fondi rubati alle
tasse.
La pena sarà scontata nella stessa galera in cui venne
rinchiuso Adolf Hitler dopo il fallito tentativo di colpo di stato del 9
novembre 1923, ma sicuramente più dignitosa delle nostre.