Guido Grimaldi «La Grecia? Giusto crederci ancora»

Monaco di Baviera. A fine mese l’assemblea degli azionisti di Minoan Lines, la più importante compagnia di navigazione greca, dovrà deliberare su un aumento di capitale da 50,5 milioni di euro. L’onere sarà quasi completamente a carico del gruppo Grimaldi, che oggi controlla il 95% della società. In un momento in cui la Grecia dà oggettivamente pochi segnali rassicuranti, il gruppo napoletano va controcorrente investendo per rendere più solida la struttura finanziaria della società, che ha chiuso il 2012 con un rosso da 33,2 milioni di euro. «Quello greco è un mercato difficile – ammette Guido Grimaldi, responsabile commerciale del gruppo per le linee short sea, parlando al Transport Logistic di Monaco – marchiato dal segno meno, senza crescita».

Quali sono i motivi dell’aumento di capitale?

«Abbiamo fiducia nella compagnia, la rinforziamo nel capitale ma anche sulle linee. Inoltre non è la sola operazione di questo genere che abbiamo fatto: pochi giorni fa si è concluso l’aumento di capitale da 28 milioni di Finnlines, compagnia di cui controlliamo il 69%».

Qual è la situazione del mercato greco, così come quello tra Italia e Grecia?

«I costi del carburante sono tre volte quelli del 2008. Ma in genere tutti i costi sono aumentati, mentre abbiamo visto una diminuzione dei traffici. La concorrenza tra le compagnie che fanno le linee sull’Adriatico è enorme. Però non è un mistero che nel primo trimestre i nostri concorrenti hanno perso 20 milioni di euro, mentre Minoan rispetto alle altre compagnie ha registrato dei dati complessivamente migliori, riducendo le perdite» (a 5,7 milioni ndr).

Dovrete tagliare le linee, come quasi tutti operatori di traghetti stanno facendo sui mercati in crisi.

«Al contrario: abbiamo aggiunto una nave dalle linee che collegano Igoumenitsa e Patrasso sia al porto di Ancona, che a quello di Trieste. Si tratta dell’ “Europa Link” che prima operava con Finnlines nel Nord Europa. “Cruise Olimpia” e “Cruise Europa” sono navi da 3.000 passeggeri e 180 camion. Sono le più veloci, con il miglior transit-time sul mercato. Dallo scorso anno come Grimaldi abbiamo aperto la linea Brindisi-Igoumenitsa, quest’anno la raddoppiamo dal 17 luglio con una nuova nave da 1.000 passeggeri e 140 camion, che si chiamerà “Euroferry Brindisi”. Inoltre abbiamo lanciato anche il servizio su Corfù, al quale tengono molto i tour operator».

Avete pensato ad estendere i servizi Minoan verso la Turchia?

«I servizi merci Italia-Turchia sono già numerosi così. Noi non ne abbiamo come Minoan, ma li abbiamo come gruppo Grimaldi, dove siamo presenti in particolare nel trasporto delle automobili, avendo contratti con Fiat e Ford».

A luglio Grimaldi inaugura il terminal passeggeri di Barcellona. Avete in cantiere progetti simili in Grecia o in Turchia?

«Operiamo su strutture gestite bene, non ne sentiamo l’esigenza. Certamente però puntiamo a trasformare alcuni dei nostri porti in punti nodali. Questo è il caso di Igoumenitsa, dove oltre ai servizi che le ho detto prima arrivano anche i collegamenti con Ravenna, ed è il punto di imbarco/sbarco del “long bridge” per le merci, cioè la nostra linea fra la Grecia e Barcellona. Entrambe direttrici sulle quali si concentra molto del mercato turco».

Sull’Adriatico le grandi compagnie sono rimaste due: Minoan e Anek, che partecipano entrambe in Hellenic Seaways. Ci sono i margini oggi per ulteriori concentrazioni?

«No, direi che questa situazione di mercato è destinata a durare ancora per diverso tempo. In Hellenic la nostra partecipazione è circa al 30%. Sull’andamento di quella compagnia si dovrà discutere, perché ancora non ci dà ancora risultati soddisfacenti».

Alberto Quarati

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