21:34 03 MAG 2013
(AGI) – Berlino, 3 mag. – Lo scandalo della parentopoli
bavarese scuote l’opinione pubblica tedesca, dopo la
pubblicazione da parte del presidente del Landtag, il
parlamento di Monaco di Baviera, Barbara Stamm (Csu), dei 79
nomi di deputati che dal 2000 hanno impiegato illecitamente
come assistenti i loro congiunti. Nella lista figurano 56
esponenti del partito cristiano-sociale (Csu), 21
socialdemocratici, un verde ed un ex appartenente al partito
ecologista. L’unico partito i cui esponenti non hanno assunto
parenti stretti e’ stato quello liberale (Fdp). La lista
pubblicata oggi non tiene peraltro conto dei posti di lavoro
assegnati a cognati/cognate e nipoti di deputati regionali
bavaresi. Fino al 2000 ai deputati bavaresi era consentito
impiegare al loro servizio propri familiari, pagati con fondi
pubblici, con i i contratti firmati fino a quel momento che
hanno mantenuto anche successivamente la loro validita’. Questa
prassi era stata vietata nel 2000, ma i 79 deputati indicati
oggi con nome e cognome avevano continuato ad impiegare propri
familiari fino al 2008, mentre 17 parlamentari lo hanno fatto
fino al momento attuale. Uno dei casi piu’ eclatanti riguarda
il capogruppo della Csu, Georg Schmid, attualmente
dimissionario, che aveva procurato alla moglie un contratto di
lavoro da 5500 euro lordi al mese, che al netto si erano
ridotti a poco meno di 2500 euro. Anche il presidente della
Commissione Bilancio del Landtag, Georg Winter (Csu), aveva
procurato nel 2000 due lavori retribuiti di assistente ai figli
di 13 e 14 anni, prima che la prassi venisse vietata. Tra le
personalita’ che hanno impiegato come assistente un familiare
fino al 2008 figura anche la socialdemocratica Renate Schmidt,
ministro federale della Famiglia nel governo rosso-verde di
Gerhard Schroeder dal 2002 al 2005
.