Roma, 7 mag. (TMNews) – Cornelius Gurlitt, figlio del mercante d’arte vicino al Terzo Reich Hildegard Gurlitt, avrebbe lasciato le quasi 1.300 opere di inestimabile valore artistico ritrovate nella sua casa di Monaco di Baviera e poi sequestrate nel febbraio 2012 dalla giustizia tedesca a una istituzione all’estero.
Le autorità del Land della Baviera avevano scoperto nell’abitazione del controverso collezionista a Schwabing, dove l’81enne si è spento il 5 maggio poche settimane dopo un intervento al cuore, 1.280 opere d’arte, tra cui dei Picasso, Chagall, Matisse; alcune tele risultavano “scomparse” dalla Seconda guerra mondiale, e altre, forse un terzo (altri dicono un centinaio) del totale, trafugate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Dopo un accordo raggiunto ad aprile con le autorità della Baviera, le opere, che Gurlitt non ha rivisto prima di morire, dovevano tornare al collezionista in cambio della restituzione di alcune tele sospette ai legittimi proprietari, i quali avrebbero dovuto farsi avanti nel giro di un anno.
Secondo fonti della “Sueddeutsche Zeitung”, Gurlitt avrebbe lasciato in eredità l’intera collezione a un’istituzione estera. E’ quanto si apprende da un testamento che l’81enne avrebbe scritto pochi mesi prima durante un ricovero in ospedale. Tra le richieste, quella di lasciare “intatta” la collezione. L’81enne, che disponeva anche di una certa liquidità, avrebbe messo nero su bianco di non lasciare nessun pezzo della collezione ai suoi parenti.