Bernie Ecclestone ha versato al Tribunale di Monaco di Baviera 100 milioni di dollari per porre fine al processo per corruzione risalente a fatti del 2006, quando il boss della Formula1 avrebbe pagato un banchiere tedesco affinché una percentuale importante delle quote del circus fosse ceduta a una compagnia che gli avrebbe garantito il mantenimento del ruolo di chief executive.
I legali di Ecclestone hanno spiegato come il patteggiamento non sarebbe da intendersi alla stregua di un “acquisto della libertà”, ma il numero 1 della F1 si è rammaricato della scelta di versare una cifra così grande – sebbene poco significativa se rapportata al suo patrimonio complessivo.
“Questo processo stava andando avanti da tempo, per due giorni alla settimana, e sarebbe proseguito così fino a ottobre – ha spiegato Ecclestone -. Mi era difficile riuscire a conciliare gli incontri con gli avvocati con il mio lavoro: dovevo lavorare nei weekend per riuscire a recuperare tutto il tempo perduto”.
Sono stato un po’ idiota a pagare quella cifra – ha proseguito -. Alla fine, non c’era nessuna prova contro di me, e il giudice mi aveva fatto intendere che sarei stato assolto. E poi, non è stato un atto tra me e il giudice, ma tra me e il procuratore. Tuttavia, finalmente è tutto finito, e sono contento. Ora posso tornare a fare quello che mi piace e che so fare meglio, ossia gestire la Formula1”.
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- Bernie Ecclestone
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