Dopo l’esperienza in poli culturali come Parigi, Tokyo, Venezia e Singapore, a Monaco di Baviera apre un nuovo spazio Louis Vuitton dedicato all’arte contemporanea. La location, 320 metri quadri, corrisponde allo storico Residenzpost e la programmazione, tra incontri aperti al pubblico ed esposizioni, è densa. A partire della prima mostra, No Such Thing As History Four Collections and One Artist allestita dal 29 marzo fino all’8 agosto.
Si tratta di un terreno d’incontro. Non solo perché otto scatti inediti della fotografa Annette Kelm si confrontano con venti opere che provengono dalle più influenti collezioni della città: ICC, Lorenz/Amandine Cornette de Saint Cyr, Mackert e Wiese. Ma anche per le interconnessioni tra passato e presente insite nel tema trattato. La Kelm, infatti, che ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2011 e lo scorso anno ha esposto Museum of Modern Art di New York, racconta per immagini il valore dell’archivio. Quasi ci fosse un’analogia tra una qualsiasi biblioteca e una collezione d’arte, entrambe portatrici di un messaggio che affonda le radici nella raccolta di materiale ma è, comunque, in perenne evoluzione.
La parola chiave della mostra, curata da Jens Hoffmann, è “ricerca”. Indagine biografica nella vita di icone del femminismo tedesco, materia prima per l’immaginario di Annette Kelm o cronologia dei più rilevanti centri e custodi d’arte di Monaco di Baviera. Un parallelismo per ricoprire zone in ombra della cultura di una città.
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