Elezioni, Napolitano: sono sereno, prova complicata ma ne usciremo

MONACO DI BAVIERA – «Sono assolutamente sereno». Certo, la situazione è oltremodo complessa e richiede una profonda «riflessione» delle forze politiche. Ma «sono sicuro che riusciremo a superare la prova» e che «un sentiero costruttivo per la formazione del nuovo governo» si troverà. Si spende per tranquillizzare tutti, gli italiani, la Germania ed anche i mercati, Giorgio Napolitano nella prima giornata di una visita in Germania che si annuncia delicatissima dopo i clamorosi risultati elettorali.

I tedeschi infatti non solo stentano a capire la ratio che ha guidato la mano dell’elettore italiano ma non nascondono di essere ‘esterefattì di come il voto abbia premiato soprattutto quanti hanno attaccato le scelte di rigore di Mario Monti – tanto care ad Angela Merkel – e quanti, come Beppe grillo, addirittura teorizzano un’uscita dall’Eurozona. «Adesso il problema dovrà risolverlo tutto lui», ha detto il vice capogruppo della Cdu al Bundestag Michael Fuchs, ben definendo le difficoltà che incontrerà Napolitano a sciogliere la matassa della governabilità e a spiegare in Europa le dinamiche politiche italiane ed i misteri del Porcellum.

Ma la «serenità» espressa dal presidente non riesce a nascondere il peso che porta sulle spalle e che ben si evince da quel suo garbato tirarsi fuori dal giudizio politico. Un lasciatemi fuori chiesto con cortesia anche ai cronisti che lo assediavano questa sera a Monaco, prima tappa della sua visita di Stato in Germania. «Siete adulti…», cercate di capire, «farò solo una dichiarazione», ha premesso il capo dello Stato nella hall dell’albergo di Monaco che lo ospita prima della seconda tappa a Berlino dove incontrerà anche la cancelliera Angela Merkel. Il presidente non può e forse non vuole dire quello che pensa, su molti aspetti. Del Porcellum, ad esempio. Un sistema elettorale che ha combattuto a viso aperto e che ha confermato ancora una volta tutti i suoi limiti. Della discesa in campo di Mario Monti che, come forse il presidente pensava, non ha dato i frutti che il professore sperava. O del boom di Beppe Grillo ed alle concause che ne hanno permesso l’ascesa fino a farne il primo partito italiano. Come spiegarlo qui in Germania, dove Grillo viene chiamato – certamente con poca profondità di analisi – il ‘clown’?

Riflettete, quindi. Le forze politiche riflettano bene e poi espongano i risultati delle loro fatiche mentali al capo dello Stato che poi deciderà, dice Napolitano. e così ricorda a tutti che sì, è vero, sara lui a decidere alla fine ma solo dopo aver vagliato con cura le indicazioni dei partiti. «Io non sono chiamato a commentare i risultati elettorali, sono chiamato ad attendere che ciascuna forza politica, in piena legittimità e autonomia, faccia le sue riflessioni, che poi mi verranno prospettate e solo allora trarrò le conclusioni».

Troppo presto per tutto: troppo presto per commentare, troppo presto per valutare le prime dichiarazioni delle forze politiche che già parlano di governo di minoranza, di governissimo ed anche – seppur con pudore – di nuove elezioni. Calma e gesso, dice in sostanza il capo dello Stato da Monaco: «quando il popolo sovrano si esprime il capo dello Stato deve solo riflettere e lasciar riflettere» i partiti «per trarne conclusione e per cercare di avviare su un sentiero costruttivo la formazione del nuovo governo». Toni pacati, riflessione e rispetto del Paese: questa è la strada per uscire da una situazione difficilissima. Anzi, «una prova complicata», per usare l’eufemismo dello stesso presidente.

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