Elezioni in Baviera, trionfa la Csu Angela Merkel esulta per i suoi …

ROMA – La Csu, il partito conservatore bavarese gemello della Cdu di Angela Merkel a livello federale, trionfa in Baviera in una elezione regionale vista da tutti come la prova generale del voto nazionale di domenica prosssima.

Secondo i risultati finali provvisori delle elezioni regionali ieri in Baviera, l’Unione cristiano sociale (Csu) ha conquistato la maggioranza assoluta con il 47,7% dei voti (43,4% nel 2008). I socialdemocratici (Spd) arrivano al 20,6% (18,6%), i liberali (Fdp) al 3,3% (8%), e non entrano quindi nel parlamento regionale. I Verdi conquistano l’8,6% (9,4%) e gli Elettori Liberi il 9% (10,%). L’affluenza era stata del 63,9% molto superiore al 2008 (57,9%). Oggi il risultato bavarese viene esaminato dai partiti a Berlino in vista delle elezioni legislative domenica prossima.


Dal profondo sud tedesco, il leone bavarese è tornato dunque a ruggire: Horst Seehofer, insediatosi cinque anni fa alla guida del partito e del governo nel Land, è stato confermato per plebiscito nel doppio incarico al voto oggi in Baviera. Vittorioso alle urne, potrà restare ora sul trono fino al 2018 e inserirsi nella galleria dei monarchi bavaresi prima di lui: da Edmund Stoiber fino a Franz Josef Strauss.

Seehofer, in una prima reazione al successo oggi alle regionali nel Land, ha parlato di «grande successo». Il voto mostra che «siamo profondamente radicati fra la gente: un bavarese su due ci ha votato». Con oggi «il 2008 è storia», ha detto alludendo alla batosta della Csu cinque anni fa. «Significa un’approvazione della nostra politica negli ultimi cinque anni e un grande capitale di fiducia per il futuro».

Seehofer, 64 anni, con un curriculum pubblico e privato movimentato, può vantare ora di avere salvato l’Unione cristiano sociale (Csu) dalle sabbie mobili dove era finita cinque anni fa, quando perse clamorosamente la maggioranza assoluta che deteneva dal 1962.

Sul piatto della bilancia a Berlino, dove governa assieme alla Cdu della cancelliera Merkel e ai liberali, porta in dote un credito di fiducia e di voti decisivo per le legislative fra una settimana. Più forte sarà la Csu, e più alto – sempre che venga riconfermata la Merkel – il prezzo che reclamerà in termini di potere e ministri in una nuova coalizione.

Popolare nel Land e forte politicamente a Berlino, Seehofer potrà continuare a regnare come ha fatto finora: di testa sua, con istinto e populismo, cambiando spesso idea e sbandierando ai quattro venti l’orgoglio bavarese. L’unico pericolo interno che aveva nella Csu, l’ex ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, si è eliminato da solo inciampando su una tesi di laurea scopiazzata.

Fra le sue giravolte e impennate, l’ultima è stata la proposta, o meglio minaccia, di introdurre sulle autostrade un pedaggio per gli automobilisti stranieri. Poco importa se l’idea è impraticabile perché contrasta con le norme Ue, e anche che la Merkel l’abbia immediatamente bocciata: senza pedaggio – ha minacciato – niente accordo di governo con la Csu. Quel che conta per Horst, non sono le regole, ma gli elettori e i voti.

Dal 1980 al Bundestag, un paio di volte come ministro (salute e agricoltura), nel 2008, dopo il tonfo della Csu alle regionali, torna di corsa in Baviera e prende lo scettro dal leader Csu Erwin Huber e dal governatore Guenther Beckstein, cumulando gli incarichi. In privato pure ha fatto parecchia altalena: una grave malattia al cuore nel 2002, due matrimoni benché cattolico. Dalla seconda moglie Karin ha tre figli (Ulrike, Andreas, Susanne). Nel 2007 fece scandalo una sua relazione con una ragazza più giovane di una trentina d’anni, Annette Froehlich, dalla quale ha avuto anche una bambina (Anna Felicia). Nel 2008 poi la patria lo chiama, torna in Baviera e dalla moglie e ufficialmente chiude con l’amante. Voci di una nuova gravidanza non sono mai state confermate.

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