Lo scorso anno la famiglia Scheifele ha investito molto. Ha costruito un giardino d’inverno, fatto installare nuove porte e montato superfici dov’è possibile sedersi. «Caspita, non vi siete proprio fatti mancare nulla», dicono i conoscenti, quando gli Scheifele raccontano dei lavori. La signora Scheifele spiega loro nel suo morbido dialetto del Sud della Baviera: «Sì, non lo abbiamo fatto per noi, ma per i nostri piccoli». No, non intende i suoi due bambini. Ma i suoi tacchini. La famiglia Scheifele gestisce un allevamento per l’ingrasso di tacchini. Erwin Scheifele lo fa da un vita, già suo padre allevava tacchini. Da aprile gli Scheifele macellano i loro tacchini per la Svizzera. E nel rispetto degli standard svizzeri. Più precisamente seguono un programma speciale, sviluppato assieme da Coop e Bell, che impone ai produttori stranieri di carne di tacchino che in futuro allevino i loro animali nel rispetto delle prescrizioni svizzere sui sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali.
Norme molto severe
Per i dieci allevamenti tedeschi in totale e i due francesi ciò significa che devono attenersi a precise direttive quanto alle dimensioni degli spazi esterni, le stalle e la loro dotazione. Rispetto a prima possono allevare molti meno tacchini nello stesso spazio. In concreto, in base alle direttive europee, in un metro quadro è consentito allevare 58 chilogrammi di tacchini (peso da vivi), mentre in base a quelle svizzere sulla stabulazione sono consentiti soltanto 36,5 chilogrammi. Una differenza considerevole dunque. Proprio sotto questo aspetto molti allevatori avevano del resto già prima ridotto la densità di occupazione delle loro stalle.
Grazie a Coop e a Bell i produttori possono ora anche permettersi di tenere meno tacchini nella stessa stalla. Poiché malgrado tutto l’amore per gli animali, l’allevamento è il loro mestiere e anche la loro famiglia di qualcosa deve vivere. I rappresentanti della Protezione svizzera degli animali (Psa), con cui Coop e Bell collaborano nell’ambito di questo progetto, verificano se le modifiche e i cambiamenti adottati nelle stalle rispettano i nuovi requisiti e se è eventualmente possibile ancora migliorare qualcosa. Soprattutto nella fase di conversione alle nuove direttive, gli allevatori come gli Scheifele dipendono dai controlli e dalla consulenza di veterinari e di esperti del benessere degli animali. Anche se allevano tacchini da generazioni, gli Scheifele possono sempre imparare qualcosa di nuovo e quindi accettano di buon grado le eventuali critiche.
Per il bene degli animali
Perché la famiglia Scheifele si prende la briga di investire così tanti soldi e tanto lavoro nella conversione alle direttive svizzere sulla stabulazione? «Perché ci stanno a cuore gli animali», afferma la signora Scheifele. Inoltre, spera che la gente del paese la smetta di guardarli di traverso. In Germania gli allevatori di volatili, infatti, a causa di diversi scandali non sono molto benvisti. Nel caso degli Scheifele i sospetti sono però davvero infondati, poiché la qualità è garantita da Christiane Meyer di Bell e Mira Gelehrter e Michael Hagenauer della Psa. Mentre Meyer vuole sapere dagli allevatori come va, Hagenauer sguaina il suo apparecchio di misurazione laser, con il quale comincia a misurare le dimensioni della stalla. A vedere i pulcini scorrazzare per la stalla si è certi che se la passano davvero bene. l