Bologna, 18 ottobre 2014 – Diciotto chilometri di corsa nel fango della Baviera. È l’ultima ‘fatica’ di Federico Mancini, personal trainer bolognese sempre alla ricerca di nuovi stimoli.
“Dopo aver partecipato alle due edizioni italiane della Spartan Race – premette Mancini – sono venuto a conoscenza della Tough Mudder, sulla carta la più dura MudRun (corsa nel fango, ndr) del pianeta e prima di ragionarci troppo è scattata l’iscrizione”.
Adrenalina a mille dopo 8 ore di viaggio, cena e colazione ‘tedesche’: ecco il momento di darci dentro. “Arriviamo io, Silvia e Fabio (i miei fidati compagni di squadra) nell’ immenso campo adibito a parcheggio. Effettuiamo il check-in, ritiriamo il pettorale e ci troviamo nell’area “festival” con musica, bar, stand degli sponsor, docce, spogliatoi e tanti bagni”, racconta Federico.
L’organizzazione è perfetta, tantissimi i volontari schierati. Warm up di rito a suon di musica e alle 12 in punto, come da programma, si parte. Il primo dei 23 ostacoli previsti è il cosiddetto ‘Kiss of mud’ (bacio del fango, ndr), tanto per sporcarsi un po’, e poi gli atri 22 senza riuscire a correre più di un chilometro di fila.
C’era tantissimo fango, – ricorda il personal trainer – acqua marrone più o meno profonda e puzzolente, il tutto in un sali e scendi immersi in una foresta della Baviera, panorami e aria spettacolari”.
L’ostacolo più duro ha un nome ostile: l’Artic Enema è una pozza di acqua, fango e ghiaccio da superare in apnea. “Una volta riemerso, – racconta Mancini – la sensazione di paralisi muscolare e di non riuscire a respirare è stata forte ma per fortuna è passata in pochi secondi appena ci siamo rimessi a correre”.
Insomma, una fatica immane. Fortunatamente ogni 3 chilometri è previsto il rifornimento di acqua e ogni 6 di barrette. All’arrivo birra, barrette, fascia arancio come premio e una bella maglia in regalo. “Docce gelide all’aperto, tanti fotografi, atmosfera bellissima, tanti spettatori (tra l’altro paganti) che ti incitano; è stata un’esperienza bellissima, forte, ma che rifarei anche domani”, giura Federico.