Cosera la Grand Slam Cup

Più o meno in questo periodo di 15 anni fa, andava in scena per l’ultima volta nel circuito ATP la Grand Slam Cup. Le ATP World Tour Finals all’epoca non erano l’ultimo torneo dell’anno, o per lo meno non nei primi anni dell’evento creato dall’ITF con delle norme e un format proprio. Un’alternativa basata sui Grand Slams.
Un aspetto interessante della Grand Slam Cup è che, come avveniva per la Coppa Davis fino a poco tempo fa, non aveva l’approvazione dell’ATP, quindi non dava punti per la classifica, ma solamente una succulento montepremi. In realtà la Grand Slam Cup era la competizione che ripartiva più soldi di tutti al vincitore, fino a 2 milioni di dollari per le sue prime tre edizioni per poi passare ad un montepremi di 1,5 milioni di dollari dal 1993. Una fortuna per l’epoca ed anche di più del prize money degli Slam 15 anni dopo. Se nello stesso anno un giocatore riusciva a portare a casa sia la Grand Slam Cup che un Grande Slam si aggiudicava un premio addizionale di un milione di dollari.

Il format del torneo prevedeva un calendario con 16 giocatori con lo stesso sistema di eliminazione di un calendario ATP (eliminazione diretta). Per partecipare al torneo, l’ITF teneva conto solamente dei risultati nei quattro majors usando il proprio sistema di assegnazione punti: 1° Round= 2 punti, 2°Round= 20 punti, 3° Round= 40 punti, Ottavi di finale= 75 punti, Quarti di finale= 150 punti, Semifinali= 300 punti, Finale= 450 punti e il campione 600 punti.

Dal 1990 al 1997 fu giocato solo dagli uomini, mentre nel 1998 e nel 1999 fu creata anche l’edizione femminile (anche se solo con 8 giocatrici) che fu rispettivamente vinta da Serena e Venus Williams a Monaco di Baviera. Gli ottavi e i quarti di finali si giocavano su tre set, mentre semifinali e finali su cinque set. Il torneo si teneva a dicembre e sull’ormai scomparso sintetico, che fu eliminato definitivamente nel 2009 dopo numerose varianti.
Il torneo creava un attenzione mediatica incredibile in un periodo dell’anno che oggi è di riposo per i tennisti. La Grand Slam Cup riuniva tutti i più grandi campioni di sempre: Sampras, Cheng, McEnroe, Lendl e Connors nelle prime edizioni, per poi vedere altri giocatori del calibro di Becker, Agassi, Stich, Bruguera e chi più ne ha più ne metta.

Parallelamente, gli ATP giocavano le proprie finali, tenendo conto di tutto il calendario ATP e classificando i primi 8 in base a chi avesse vinto o meno uno Slam. Questa regola è oggi accettata ed è stata creata proprio quando le due organizzazioni (ATP e ITF) si sono riunite alla fine del 1999 accettando la fusione di entrambi i format.
Il vincitore di un Major a fine anno fra la nona e la ventesima posizione avrebbe preso il posto di uno dei primi otto, ed è il caso di Gaudio che nel 2004 arrivò decimo vincendo il Roland Garros e prese il posto di Agassi che era ottavo, ma non aveva vinto alcuno Slam. 

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